La colonna "B" della Lex Sacra di Selinunte prescrive una procedura catartica connessa verosimilmente a casi di spargimento di sangue, soprattutto in ambito familiare. Essa ci mostra come a unire i diversi elementi cardine della procedura stessa sia il filo di uno scambio e un riconoscimento reciproco tra diversi livelli di socialità, che ha come unica inviolabile regola che l’applicazione delle prassi cultuali non contrasti con l’interesse generale della polis. Due elementi chiave emergono: a) in primo luogo, la coerenza cronologica delle testimonianze rafforza la pertinenza di queste correlazioni; b) soprattutto emerge con chiarezza, almeno a mio avviso, la relazione con la sfera dell’ancestralità e della memoria, che si richiama, con un movimento a ritroso quasi di nome in nome, alla fase di fondazione e all’intervento degli antenati, sempre presenti nel campo d’azione di una memoria ritualizzata. Ciò avviene tanto nel tempo generazionale (attraverso i Τριτοπάτορες e gli altri antenati), quanto lungo l’asse orizzontale, quello delle articolazioni genetiche, ossia la rete sociale che innerva la comunità tenendola unita e compensando in certa misura gli attriti inevitabili. Entrambi i due assi identitari – dal passato fondativo al futuro purificato e dall’οἶκος alla πόλις – sono necessari per la κοινωνία e la perfetta integrità della comunità. Questo testo epigrafico ci illumina soprattutto sui modi in cui una società del passato affrontava il rapporto tra convivenza e violenza.

CUSUMANO, N. (2013). IL potere degli antenati : il “dispositivo soterico ”nella lex sacra di Selinunte. In N. Cusumano, D. Motta (a cura di), Xenia. Studi in onore di Lia Marino (pp. 99-111). Caltanissetta-Roma : Salvatore Sciascia Editore.

IL potere degli antenati : il “dispositivo soterico ”nella lex sacra di Selinunte

CUSUMANO, Nicola
2013-01-01

Abstract

La colonna "B" della Lex Sacra di Selinunte prescrive una procedura catartica connessa verosimilmente a casi di spargimento di sangue, soprattutto in ambito familiare. Essa ci mostra come a unire i diversi elementi cardine della procedura stessa sia il filo di uno scambio e un riconoscimento reciproco tra diversi livelli di socialità, che ha come unica inviolabile regola che l’applicazione delle prassi cultuali non contrasti con l’interesse generale della polis. Due elementi chiave emergono: a) in primo luogo, la coerenza cronologica delle testimonianze rafforza la pertinenza di queste correlazioni; b) soprattutto emerge con chiarezza, almeno a mio avviso, la relazione con la sfera dell’ancestralità e della memoria, che si richiama, con un movimento a ritroso quasi di nome in nome, alla fase di fondazione e all’intervento degli antenati, sempre presenti nel campo d’azione di una memoria ritualizzata. Ciò avviene tanto nel tempo generazionale (attraverso i Τριτοπάτορες e gli altri antenati), quanto lungo l’asse orizzontale, quello delle articolazioni genetiche, ossia la rete sociale che innerva la comunità tenendola unita e compensando in certa misura gli attriti inevitabili. Entrambi i due assi identitari – dal passato fondativo al futuro purificato e dall’οἶκος alla πόλις – sono necessari per la κοινωνία e la perfetta integrità della comunità. Questo testo epigrafico ci illumina soprattutto sui modi in cui una società del passato affrontava il rapporto tra convivenza e violenza.
2013
Settore L-ANT/02 - Storia Greca
CUSUMANO, N. (2013). IL potere degli antenati : il “dispositivo soterico ”nella lex sacra di Selinunte. In N. Cusumano, D. Motta (a cura di), Xenia. Studi in onore di Lia Marino (pp. 99-111). Caltanissetta-Roma : Salvatore Sciascia Editore.
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