La coraggiosa ed ambiziosa candidatura della città di Palermo a Capitale europea della Cultura ha sollecitato l’intera comunità ad interrogarsi sulle effettive condizioni e sulle immediate prospettive della cultura cittadina, ed insieme sul significato profondo del termine visto da diverse angolazioni. Al di là della retorica ampiamente abusata sulla Sicilia “crogiolo di razze e culture”, riferita essenzialmente al contributo dei popoli che nelle diverse epoche hanno lasciato su questa terra segni fisici ed immateriali che tra loro si mescolano in modo spesso mirabile ed inconsueto, in questa sede ci limitiamo a toccare alcuni punti del vasto ambito che comprende il territorio palermitano ed i manufatti che lo segnano, in particolar modo le architetture che dell’ambiente urbano contribuiscono a determinare l’aspetto e la qualità. Come la nostra città si mostra composita per convivenze, meticciati ed incontri di mondi sociali, etnici, intellettuali tra loro talmente diversi da apparire talvolta inconciliabili, così nei nostri ambiti disciplinari la cultura non può che essere strumento di conoscenza e di confronto, ma anche di rapporto disponibile verso quegli spunti (che esistono anche se non sempre manifesti) che si protendono nelle direzioni più diverse. Insieme alle certezze maturate per lungo tempo, si rivela sempre più necessario liberare lo spazio per dare voce a “culture” limitrofe, ma sostanzialmente diverse per approccio, procedura e finalità: stimolare le curiosità che possano tradursi in idee utili a migliorare la città e la quotidianità della comunità che la abita e la vive, dal miglioramento della qualità ambientale, ad una fruizione turistica più efficiente ed attraente, ma anche alla maggiore sostenibilità delle attività correnti. Questa chiave di lettura, che relaziona le ricerche nei campi dell’architettura con la realtà fisica, sociale ed economica della città di Palermo e della comunità che la vive, è all’origine di questo volume che raccoglie i contributi della maggior parte dei componenti della Sezione “Progetto e Costruzione” del Dipartimento di Architettura della nostra Università. Oltre ai componenti strutturati e tuttora in servizio, si è voluto aprire a docenti recentemente andati in quiescenza e ad un buon numero di giovani che hanno completato la loro formazione nelle nostre aule col dottorato, assegni o contratti di ricerca. Ne è venuto fuori un libro che contiene 37 saggi brevi uniti dall’unico vincolo costituito dal tema generale (e volutamente generico) “Palermo-Cultura-Architettura”, coniugato da ogni autore secondo i propri interessi scientifici e le proprie sensibilità, che abbracciano aspetti tra loro assai diversi e manifestamente non omogenei. Si è cercato di raggruppare gli articoli a maggiore affinità in capitoli sufficientemente riconoscibili, dai titoli emblematici di “Patrimonio”, “Fruizione”, “Progetto” e “Gestione”, pur nella consapevolezza delle larghe fasce di sovrapposizione tra i capitoli, inevitabili ed in alcuni casi assai vaste. Ad esempio il termine “Progetto”, preso alla lettera, potrebbe adattarsi a quasi tutti i contributi presenti nel libro, ma in questa occasione si è preferito attribuirgli il significato prevalente di “idea progettuale di nuova architettura”. Del Patrimonio storico ed artistico, di cui la città è particolarmente ricca, alcuni articoli suggeriscono percorsi urbani per scoprirne alcune specificità meno conosciute, altri ne analizzano i caratteri di originalità, dagli ambienti ipogei e camere dello scirocco ai teatri minori, ad episodi costruttivi o stilistici emblematici. Un particolare interesse è dimostrato per le ricerche sul tema del miglioramento della Fruizione dei beni monumentali: l’uso intelligente di materiali e strumenti adatti alla comunicazione, della luce artificiale ed in generale della tecnologia possono contribuire alla valorizzazione dei siti urbani di maggiore importanza, anche ai fini di un riconoscimento ufficiale in ambito internazionale. Numerosi gli interventi volti a sottolineare il ruolo della nuova architettura di qualità nel processo di rigenerazione e di riqualificazione di ambiti marginali: gli esempi spaziano dalla ricerca di un nuovo ruolo urbano per le aree ferroviarie o commerciali dismesse, alla capacità del Progetto di offrire soluzioni a carenze nell’offerta culturale e turistica cittadina. Hanno riscosso un evidente interesse anche i temi legati alla Gestione ed alla manutenzione, ma ciò era facilmente prevedibile in considerazione della qualità e delle attuali condizioni di gran parte del costruito storico e recente. Il capitolo raccoglie contributi sulla cultura della riqualificazione architettonica, ambientale ed energetica, dalla ridefinizione di norme regolamentari, a progetti orientati al miglioramento delle condizioni d’uso ed alla sostenibilità del costruire, anche con l’utilizzo intelligente del verde, dei sistemi impiantistici e tecnologici di nuova concezione. Insieme alla disponibilità di tutti i colleghi, giovanissimi e meno giovani, ho potuto portare a conclusione questa iniziativa grazie alla continua, generosa ed attenta collaborazione dell’ing. Tiziana Campisi e, specie per le scelte generali, alla competenza ed esperienza dei professori Maria Luisa Germanà ed Antonino Margagliotta. Un particolare ringraziamento all’arch. Giuseppe Castrovinci che, più che svolgere il ruolo di editore, in questa vicenda ha fortemente contribuito al buon esito del lavoro con preziosi suggerimenti, idee originali, abilità grafiche e soprattutto capacità di risolvere rapidamente i tanti piccoli problemi che via via si presentavano. Giovanni Fatta* *Coordinatore della Sezione “Progetto e Costruzione” del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo

Fatta, G. (2014). Palermo città delle Culture. Contributi per la valorizzazione di luoghi e architetture.

Palermo città delle Culture. Contributi per la valorizzazione di luoghi e architetture

FATTA, Giovanni
2014-01-01

Abstract

La coraggiosa ed ambiziosa candidatura della città di Palermo a Capitale europea della Cultura ha sollecitato l’intera comunità ad interrogarsi sulle effettive condizioni e sulle immediate prospettive della cultura cittadina, ed insieme sul significato profondo del termine visto da diverse angolazioni. Al di là della retorica ampiamente abusata sulla Sicilia “crogiolo di razze e culture”, riferita essenzialmente al contributo dei popoli che nelle diverse epoche hanno lasciato su questa terra segni fisici ed immateriali che tra loro si mescolano in modo spesso mirabile ed inconsueto, in questa sede ci limitiamo a toccare alcuni punti del vasto ambito che comprende il territorio palermitano ed i manufatti che lo segnano, in particolar modo le architetture che dell’ambiente urbano contribuiscono a determinare l’aspetto e la qualità. Come la nostra città si mostra composita per convivenze, meticciati ed incontri di mondi sociali, etnici, intellettuali tra loro talmente diversi da apparire talvolta inconciliabili, così nei nostri ambiti disciplinari la cultura non può che essere strumento di conoscenza e di confronto, ma anche di rapporto disponibile verso quegli spunti (che esistono anche se non sempre manifesti) che si protendono nelle direzioni più diverse. Insieme alle certezze maturate per lungo tempo, si rivela sempre più necessario liberare lo spazio per dare voce a “culture” limitrofe, ma sostanzialmente diverse per approccio, procedura e finalità: stimolare le curiosità che possano tradursi in idee utili a migliorare la città e la quotidianità della comunità che la abita e la vive, dal miglioramento della qualità ambientale, ad una fruizione turistica più efficiente ed attraente, ma anche alla maggiore sostenibilità delle attività correnti. Questa chiave di lettura, che relaziona le ricerche nei campi dell’architettura con la realtà fisica, sociale ed economica della città di Palermo e della comunità che la vive, è all’origine di questo volume che raccoglie i contributi della maggior parte dei componenti della Sezione “Progetto e Costruzione” del Dipartimento di Architettura della nostra Università. Oltre ai componenti strutturati e tuttora in servizio, si è voluto aprire a docenti recentemente andati in quiescenza e ad un buon numero di giovani che hanno completato la loro formazione nelle nostre aule col dottorato, assegni o contratti di ricerca. Ne è venuto fuori un libro che contiene 37 saggi brevi uniti dall’unico vincolo costituito dal tema generale (e volutamente generico) “Palermo-Cultura-Architettura”, coniugato da ogni autore secondo i propri interessi scientifici e le proprie sensibilità, che abbracciano aspetti tra loro assai diversi e manifestamente non omogenei. Si è cercato di raggruppare gli articoli a maggiore affinità in capitoli sufficientemente riconoscibili, dai titoli emblematici di “Patrimonio”, “Fruizione”, “Progetto” e “Gestione”, pur nella consapevolezza delle larghe fasce di sovrapposizione tra i capitoli, inevitabili ed in alcuni casi assai vaste. Ad esempio il termine “Progetto”, preso alla lettera, potrebbe adattarsi a quasi tutti i contributi presenti nel libro, ma in questa occasione si è preferito attribuirgli il significato prevalente di “idea progettuale di nuova architettura”. Del Patrimonio storico ed artistico, di cui la città è particolarmente ricca, alcuni articoli suggeriscono percorsi urbani per scoprirne alcune specificità meno conosciute, altri ne analizzano i caratteri di originalità, dagli ambienti ipogei e camere dello scirocco ai teatri minori, ad episodi costruttivi o stilistici emblematici. Un particolare interesse è dimostrato per le ricerche sul tema del miglioramento della Fruizione dei beni monumentali: l’uso intelligente di materiali e strumenti adatti alla comunicazione, della luce artificiale ed in generale della tecnologia possono contribuire alla valorizzazione dei siti urbani di maggiore importanza, anche ai fini di un riconoscimento ufficiale in ambito internazionale. Numerosi gli interventi volti a sottolineare il ruolo della nuova architettura di qualità nel processo di rigenerazione e di riqualificazione di ambiti marginali: gli esempi spaziano dalla ricerca di un nuovo ruolo urbano per le aree ferroviarie o commerciali dismesse, alla capacità del Progetto di offrire soluzioni a carenze nell’offerta culturale e turistica cittadina. Hanno riscosso un evidente interesse anche i temi legati alla Gestione ed alla manutenzione, ma ciò era facilmente prevedibile in considerazione della qualità e delle attuali condizioni di gran parte del costruito storico e recente. Il capitolo raccoglie contributi sulla cultura della riqualificazione architettonica, ambientale ed energetica, dalla ridefinizione di norme regolamentari, a progetti orientati al miglioramento delle condizioni d’uso ed alla sostenibilità del costruire, anche con l’utilizzo intelligente del verde, dei sistemi impiantistici e tecnologici di nuova concezione. Insieme alla disponibilità di tutti i colleghi, giovanissimi e meno giovani, ho potuto portare a conclusione questa iniziativa grazie alla continua, generosa ed attenta collaborazione dell’ing. Tiziana Campisi e, specie per le scelte generali, alla competenza ed esperienza dei professori Maria Luisa Germanà ed Antonino Margagliotta. Un particolare ringraziamento all’arch. Giuseppe Castrovinci che, più che svolgere il ruolo di editore, in questa vicenda ha fortemente contribuito al buon esito del lavoro con preziosi suggerimenti, idee originali, abilità grafiche e soprattutto capacità di risolvere rapidamente i tanti piccoli problemi che via via si presentavano. Giovanni Fatta* *Coordinatore della Sezione “Progetto e Costruzione” del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo
2014
Palermo, Cultura, Architettura
978-88-98115-06-8
Fatta, G. (2014). Palermo città delle Culture. Contributi per la valorizzazione di luoghi e architetture.
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