Nell’attuale scenario di crisi emerge la necessità di collegare il talento e capacità di innovazione dei giovani designer ad una nuova visione dell’impresa che si fondi sull’ “immaginare e costruire”, quindi sul progettare e sul fare; non come due fasi successive del processo produttivo, ma come due momenti strettamente connessi e ricchi di rimandi reciproci; l’auto-produzione e l’esperienza artigianale sono sempre stati aspetti particolarmente significativi della capacità innovativa del design più sperimentale e del design italiano in particolare. Oggi il progetto di design, le sue metodologie, i suoi strumenti teorici e operative, la sua cultura si sta trasformando anche attraverso una sovrapposizione dei ruoli dei suoi attori tradizionali, e in una maniera che va oltre la contingenza della crisi economica; proporre di ricollegare le figure del progettista, del produttore, del venditore e in certi casi consumatore (figure che proprio con la rivoluzione industriale e la nascita del design come disciplina si sono differenziate nettamente), potrebbe sembrare un ritorno al passato: ma la realtà storica in proposito è molto più sfaccettata e una rilettura di alcuni momenti ed espressioni, alcune già storicizzate, delle vicende del design può aiutare a rimettere a fuoco alcuni concetti ricorrenti nella attuale “fenomenologia” del design e a riproporli come strumenti di nuove ed efficaci elaborazioni teoriche e progettuali che indicano sempre più la necessità di coniugare imprese, creatività e cultura.

TRAPANI, V.M. (2013). Talento giovanile, nuove imprese e cultura. In F. Monterosso (a cura di), Open Design. Pratiche progettuali e nuovi processi di conoscenza (pp. 28-37). Siracusa : LetteraVentidue Edizioni.

Talento giovanile, nuove imprese e cultura

TRAPANI, Vita Maria
2013-01-01

Abstract

Nell’attuale scenario di crisi emerge la necessità di collegare il talento e capacità di innovazione dei giovani designer ad una nuova visione dell’impresa che si fondi sull’ “immaginare e costruire”, quindi sul progettare e sul fare; non come due fasi successive del processo produttivo, ma come due momenti strettamente connessi e ricchi di rimandi reciproci; l’auto-produzione e l’esperienza artigianale sono sempre stati aspetti particolarmente significativi della capacità innovativa del design più sperimentale e del design italiano in particolare. Oggi il progetto di design, le sue metodologie, i suoi strumenti teorici e operative, la sua cultura si sta trasformando anche attraverso una sovrapposizione dei ruoli dei suoi attori tradizionali, e in una maniera che va oltre la contingenza della crisi economica; proporre di ricollegare le figure del progettista, del produttore, del venditore e in certi casi consumatore (figure che proprio con la rivoluzione industriale e la nascita del design come disciplina si sono differenziate nettamente), potrebbe sembrare un ritorno al passato: ma la realtà storica in proposito è molto più sfaccettata e una rilettura di alcuni momenti ed espressioni, alcune già storicizzate, delle vicende del design può aiutare a rimettere a fuoco alcuni concetti ricorrenti nella attuale “fenomenologia” del design e a riproporli come strumenti di nuove ed efficaci elaborazioni teoriche e progettuali che indicano sempre più la necessità di coniugare imprese, creatività e cultura.
2013
Settore ICAR/13 - Disegno Industriale
TRAPANI, V.M. (2013). Talento giovanile, nuove imprese e cultura. In F. Monterosso (a cura di), Open Design. Pratiche progettuali e nuovi processi di conoscenza (pp. 28-37). Siracusa : LetteraVentidue Edizioni.
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