Il carcinoma mammario triplo negativo è una forma di carcinoma mammario particolarmente aggressiva, a prognosi spesso infausta. Tale forma tumorale è resistente alle terapie tradizionalmente impiegate per il trattamento del carcinoma mammario, pertanto risulta strettamente necessario individuare una valida strategia terapeutica. In questa tesi viene valutato l’effetto del Partenolide (PN), un composto di origine naturale, sulle cellule di carcinoma mammario umano triplo negativo MDA-MB231. I risultati ottenuti evidenziano che il PN induce morte delle cellule MDA-MB231 mediante un meccanismo caspasi-indipendente, infatti l’inibitore generale delle caspasi z-VAD non è in grado di prevenire gli effetti citotossici del composto. Durante le prime ore di trattamento (1-3 h) il PN induce l’attivazione dell’enzima NADPH ossidasi con conseguente produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS). I ROS mediano diversi effetti indotti dal PN quali la deplezione dei gruppi tiolici e del GSH, l’attivazione di JNK e l’inibizione del fattore di trascrizione NF-kB. Durante questa fase il PN determina anche la comparsa di segni di autofagia, evidenziati dalla positività alla monodansilcadaverina e dall’incremento di noti marker autofagici quali LC3II e beclina-1. Prolungando il trattamento (16 h) lo stress ossidativo indotto dal PN determina una caduta del potenziale di membrana mitocondriale e la comparsa di segni di necrosi, evidenziata da un’elevata percentuale di cellule positive allo ioduro di propidio. In conclusione i dati ottenuti suggeriscono che il PN possa essere un ottimo candidato per il trattamento del carcinoma mammario triplo negativo.

Martinez, . (2014). EFFETTI CITOTOSSICI DEL PARTENOLIDE IN CELLULE DI CARCINOMA MAMMARIO UMANO MDA-MB231.

EFFETTI CITOTOSSICI DEL PARTENOLIDE IN CELLULE DI CARCINOMA MAMMARIO UMANO MDA-MB231

MARTINEZ, Roberta
2014-02-19

Abstract

Il carcinoma mammario triplo negativo è una forma di carcinoma mammario particolarmente aggressiva, a prognosi spesso infausta. Tale forma tumorale è resistente alle terapie tradizionalmente impiegate per il trattamento del carcinoma mammario, pertanto risulta strettamente necessario individuare una valida strategia terapeutica. In questa tesi viene valutato l’effetto del Partenolide (PN), un composto di origine naturale, sulle cellule di carcinoma mammario umano triplo negativo MDA-MB231. I risultati ottenuti evidenziano che il PN induce morte delle cellule MDA-MB231 mediante un meccanismo caspasi-indipendente, infatti l’inibitore generale delle caspasi z-VAD non è in grado di prevenire gli effetti citotossici del composto. Durante le prime ore di trattamento (1-3 h) il PN induce l’attivazione dell’enzima NADPH ossidasi con conseguente produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS). I ROS mediano diversi effetti indotti dal PN quali la deplezione dei gruppi tiolici e del GSH, l’attivazione di JNK e l’inibizione del fattore di trascrizione NF-kB. Durante questa fase il PN determina anche la comparsa di segni di autofagia, evidenziati dalla positività alla monodansilcadaverina e dall’incremento di noti marker autofagici quali LC3II e beclina-1. Prolungando il trattamento (16 h) lo stress ossidativo indotto dal PN determina una caduta del potenziale di membrana mitocondriale e la comparsa di segni di necrosi, evidenziata da un’elevata percentuale di cellule positive allo ioduro di propidio. In conclusione i dati ottenuti suggeriscono che il PN possa essere un ottimo candidato per il trattamento del carcinoma mammario triplo negativo.
19-feb-2014
partenolide;
autofagia;
ROS;
necroptosi
Martinez, . (2014). EFFETTI CITOTOSSICI DEL PARTENOLIDE IN CELLULE DI CARCINOMA MAMMARIO UMANO MDA-MB231.
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