Da sempre, le città sono soggette a processi di adattamento-rinnovamento conseguenti al degrado fisico ed ambientale di talune aree al proprio interno ma, negli ultimi anni, il fenomeno ha assunto dimensioni notevoli rispetto al passato. Nella realtà europea, la presenza di aree ove si concentrano abitazioni degradate, edifici industriali dismessi e mancanza di coesione sociale, ha creato uno iato tra due parti contrapposte della città: l’una che prosegue (e persegue) il proprio sviluppo secondo determinati ritmi; l’altra che rimane indietro avviandosi al degrado. Si tratta di un fenomeno che, nel tempo, ha assunto proporzioni preoccupanti portando con sé costi in termini economici e sociali oramai insostenibili, sintomatici del fallimento delle politiche comunitarie. Identificare, e riassumere, le cause di questo degrado non è semplice e, certamente, una soluzione basata sul tradizionale approccio della riqualificazione urbana incentrata solo sul piano urbanistico non si è dimostrata valida. È necessario affrontare la complessità di questi fenomeni con l’ausilio di un altrettanto complesso strumento (programmatico e pianificatore), quello della rigenerazione che preveda la partecipazione dei cittadini e dei soggetti pubblici e privati interessati. Quell’organismo vivente che è la città ha bisogno di essere aggiornato alle nuove esigenze, non quantitative ma qualitative, in considerazione dei cambiamenti del proprio modo di produrre, di lavorare e di impiegare il tempo libero: l’innovazione passa dall’ottimizzazione dell’esistente. In un siffatto scenario, si innesta, di diritto, il tema-problema dell’Energia. Tuttavia, attualmente, è diffusa solo l’attenzione alla tematica energetica in riferimento ai settori di consumo e alle tecnologie di conversione mentre è ignorato il valore fisico-spaziale dell’Energia nonostante l’evoluzione dell’insediamento urbano, nella storia, sia lo specchio dei continui sforzi dell’uomo di soddisfare la propria domanda di energia.
Prestia, G. (2013). Un nuovo paradigma energetico quale driver nei processi di rigenerazione urbana. In F. Sbetti (a cura di), IL GOVERNO DELLA CITTA' NELLA CONTEMPORANEITA'. LA CITTA' COME MOTORE DI SVILUPPO (pp. 241-243). roma : inu edizioni.
Un nuovo paradigma energetico quale driver nei processi di rigenerazione urbana
PRESTIA, Gerlandina
2013-01-01
Abstract
Da sempre, le città sono soggette a processi di adattamento-rinnovamento conseguenti al degrado fisico ed ambientale di talune aree al proprio interno ma, negli ultimi anni, il fenomeno ha assunto dimensioni notevoli rispetto al passato. Nella realtà europea, la presenza di aree ove si concentrano abitazioni degradate, edifici industriali dismessi e mancanza di coesione sociale, ha creato uno iato tra due parti contrapposte della città: l’una che prosegue (e persegue) il proprio sviluppo secondo determinati ritmi; l’altra che rimane indietro avviandosi al degrado. Si tratta di un fenomeno che, nel tempo, ha assunto proporzioni preoccupanti portando con sé costi in termini economici e sociali oramai insostenibili, sintomatici del fallimento delle politiche comunitarie. Identificare, e riassumere, le cause di questo degrado non è semplice e, certamente, una soluzione basata sul tradizionale approccio della riqualificazione urbana incentrata solo sul piano urbanistico non si è dimostrata valida. È necessario affrontare la complessità di questi fenomeni con l’ausilio di un altrettanto complesso strumento (programmatico e pianificatore), quello della rigenerazione che preveda la partecipazione dei cittadini e dei soggetti pubblici e privati interessati. Quell’organismo vivente che è la città ha bisogno di essere aggiornato alle nuove esigenze, non quantitative ma qualitative, in considerazione dei cambiamenti del proprio modo di produrre, di lavorare e di impiegare il tempo libero: l’innovazione passa dall’ottimizzazione dell’esistente. In un siffatto scenario, si innesta, di diritto, il tema-problema dell’Energia. Tuttavia, attualmente, è diffusa solo l’attenzione alla tematica energetica in riferimento ai settori di consumo e alle tecnologie di conversione mentre è ignorato il valore fisico-spaziale dell’Energia nonostante l’evoluzione dell’insediamento urbano, nella storia, sia lo specchio dei continui sforzi dell’uomo di soddisfare la propria domanda di energia.File | Dimensione | Formato | |
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