Si espone qui la sperimentazione di un metodo di anali-si e valutazione del danno ispirato all’approccio sociologico di N. Nuhmann (1990), che definisce l’ambiente per differenza rispetto ai processi comunicativi che informano il sistema sociale e quindi il danno ambientale come difetto della comunicazione tra sub-sistemi. In questa logica la valutazione del risarcimento è stata condotta con riferimento al rapporto verticale tra unità inquinanti e supporto naturale e orizzontale tra i diversi sub-sistemi che comunicano “sull’ambiente”. Il caso studiato riguarda le immissioni di inquinanti in un bacino idrico siciliano da tempo sotto osservazione anche da parte della Comunità Europea a causa della elevata pressione antropica che lo ha interessato con effetti consistenti e visibili fino al litorale marittimo di sbocco. L’ipotesi di risarcimento del danno, proposta ai sensi delle normative vigenti all’epoca dei fatti, ha preso in considerazione: 1. la misura della responsabilità del livello di degrado del bacino attribuibile a ciascuna fonte in base al volume e alla qualità delle immissioni; 2. la determinazione del risarcimento con riferimento: ai risparmi per la mancata depurazione, al costo di ripristino dello status quo ante, al mancato uso della risorsa da parte della comunità insediata.
Calabrese, S., Giuffrida, S. (2013). Dis-misure e dis-valori del danno all'ambiente fluviale: un approccio socio-sistemico. VALORI E VALUTAZIONI, 10, 133-170.
Dis-misure e dis-valori del danno all'ambiente fluviale: un approccio socio-sistemico
CALABRESE, Sergio;
2013-01-01
Abstract
Si espone qui la sperimentazione di un metodo di anali-si e valutazione del danno ispirato all’approccio sociologico di N. Nuhmann (1990), che definisce l’ambiente per differenza rispetto ai processi comunicativi che informano il sistema sociale e quindi il danno ambientale come difetto della comunicazione tra sub-sistemi. In questa logica la valutazione del risarcimento è stata condotta con riferimento al rapporto verticale tra unità inquinanti e supporto naturale e orizzontale tra i diversi sub-sistemi che comunicano “sull’ambiente”. Il caso studiato riguarda le immissioni di inquinanti in un bacino idrico siciliano da tempo sotto osservazione anche da parte della Comunità Europea a causa della elevata pressione antropica che lo ha interessato con effetti consistenti e visibili fino al litorale marittimo di sbocco. L’ipotesi di risarcimento del danno, proposta ai sensi delle normative vigenti all’epoca dei fatti, ha preso in considerazione: 1. la misura della responsabilità del livello di degrado del bacino attribuibile a ciascuna fonte in base al volume e alla qualità delle immissioni; 2. la determinazione del risarcimento con riferimento: ai risparmi per la mancata depurazione, al costo di ripristino dello status quo ante, al mancato uso della risorsa da parte della comunità insediata.File | Dimensione | Formato | |
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