Proporremo qualche riflessione su un settore dell’onomastica che si presta particolarmente a processi di mobilità semantica e rimotivazione. Il blasone popolare, ovvero il soprannome collettivo, sia che venga espresso come locuzione o disturna sia che appaia come marca lessicale, finisce per identificare in maniera univoca il gruppo che lo riceve (e che, talvolta, lo accoglie) anteponendo la funzione di denominazione etnica al valore semantico primariamente espresso dal significante e al suo valore morfologico (che può essere di generico aggettivo, nome o locuzione). Nella comunicazione si indicheranno alcuni modelli di formazione dei blasoni a partire da esempi concreti registrati in alcune aree della Sicilia e ancora oggi attivi nell’estrazione di tratti caratterizzanti della comunità: dall’aneddoto orale; dalla locuzione (in genere spregiativa); dallo shibbolet linguistico; dall’evento storico. Si cercherà di valutare la componente campanilistica in una prospettiva di reciprocità, tentando di intercettare gli sguardi/stereotipi incrociati.
Castiglione, M., Burgio, M. (2013). «Regards croisés» et processus de remotivation des blasons populaires siciliens. In J. Bouvier (a cura di), “Le nom propre a-t-il un sens?” (pp. 211-222). Aix en Provence : Presses Universitaires de Provence.
«Regards croisés» et processus de remotivation des blasons populaires siciliens
Castiglione, M;Burgio, M
2013-01-01
Abstract
Proporremo qualche riflessione su un settore dell’onomastica che si presta particolarmente a processi di mobilità semantica e rimotivazione. Il blasone popolare, ovvero il soprannome collettivo, sia che venga espresso come locuzione o disturna sia che appaia come marca lessicale, finisce per identificare in maniera univoca il gruppo che lo riceve (e che, talvolta, lo accoglie) anteponendo la funzione di denominazione etnica al valore semantico primariamente espresso dal significante e al suo valore morfologico (che può essere di generico aggettivo, nome o locuzione). Nella comunicazione si indicheranno alcuni modelli di formazione dei blasoni a partire da esempi concreti registrati in alcune aree della Sicilia e ancora oggi attivi nell’estrazione di tratti caratterizzanti della comunità: dall’aneddoto orale; dalla locuzione (in genere spregiativa); dallo shibbolet linguistico; dall’evento storico. Si cercherà di valutare la componente campanilistica in una prospettiva di reciprocità, tentando di intercettare gli sguardi/stereotipi incrociati.File | Dimensione | Formato | |
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