Il testo prende in esame la storia, la consistenza e l’organizzazione di due importanti collezioni d’arte trapanesi: la collezione del generale Giovan Battista Fardella e quella del conte Agostino Pepoli. La prima, donata al comune di Trapani ed esposta inizialmente nel Collegio dei Gesuiti, dà vita contestualmente alla Pinacoteca e Biblioteca Fardelliana (210 opere d'arte), la seconda è un'incredibile congerie di opere ed oggetti raccolti in maniera indefessa dal conte, che finiranno per sua volontà in un’altra struttura pubblica che assorbirà la prima: il museo Agostino Pepoli. La ricerca, dunque, individua e prende in esame tre singoli momenti esemplari e ritenuti salienti per la raccolta Pepoli: la sua formazione fino all’istituzione del museo (1910), le vicende e gli aspetti museologici del museo civico, in particolar modo approfondendo il ruolo del poco noto direttore Sorrentino, e la radicale trasformazione museologica e museografica nella direzione di un museo nazionale con la direzione Scuderi e l’intervento di Franco Minissi (1948-1965).
Palazzotto, P. (2012). Dal collezionismo privato al museo: la metamorfosi della Pinacoteca Fardelliana e del Museo Pepoli a Trapani tra il XIX e il XX secolo. In G. Barbera, M.C. Di Natale (a cura di), Itinerari d'arte in Sicilia (pp. 264-275). Napoli : Edizioni Graphein; Centro Studi sulla civiltà artistica dell'Italia meridionale Giovanni Previtali.
Dal collezionismo privato al museo: la metamorfosi della Pinacoteca Fardelliana e del Museo Pepoli a Trapani tra il XIX e il XX secolo
PALAZZOTTO, Pierfrancesco
2012-01-01
Abstract
Il testo prende in esame la storia, la consistenza e l’organizzazione di due importanti collezioni d’arte trapanesi: la collezione del generale Giovan Battista Fardella e quella del conte Agostino Pepoli. La prima, donata al comune di Trapani ed esposta inizialmente nel Collegio dei Gesuiti, dà vita contestualmente alla Pinacoteca e Biblioteca Fardelliana (210 opere d'arte), la seconda è un'incredibile congerie di opere ed oggetti raccolti in maniera indefessa dal conte, che finiranno per sua volontà in un’altra struttura pubblica che assorbirà la prima: il museo Agostino Pepoli. La ricerca, dunque, individua e prende in esame tre singoli momenti esemplari e ritenuti salienti per la raccolta Pepoli: la sua formazione fino all’istituzione del museo (1910), le vicende e gli aspetti museologici del museo civico, in particolar modo approfondendo il ruolo del poco noto direttore Sorrentino, e la radicale trasformazione museologica e museografica nella direzione di un museo nazionale con la direzione Scuderi e l’intervento di Franco Minissi (1948-1965).File | Dimensione | Formato | |
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