La solenne e affollata cerimonia celebrata a Palermo il 21 dicembre 1608 non segnava soltanto l’avvio del cantiere dei Quattro Canti, suggellava anche la conclusione di una campagna di interventi urbanistici extraordinaria che, avviata a partire della metà del XVI secolo, aveva avuto nella realizzazione delle strade Maqueda (1600) e Villalba (1603) i suoi ultimi atti. I Quattro Canti palermitani, nonostante le difficoltà e le lentezze del cantiere, dovettero riscuotere da subito uno straordinario successo, anche grazie alla loro immancabile presenza in atlanti, vedute e incisioni che presto li avrebbero fatti conoscere a un pubblico assai vasto, conferendo loro quel valore iconico per la città che ancora oggi conservano, tanto da esercitare una notevole influenza sull’urbanistica siciliana tra Sei e Ottocento. Il modello della piazza ottagonale, elaborata in diverse declinazioni ma sempre posta all'intersezione di una croce di strade, sarebbe stato riproposto nell'isola in numerose, importanti esperienze di pianificazione e progettazione urbana, in centri grandi e piccoli, in operazioni di rinnovamento, di ricostruzione o di espansione delle città.
Vesco, M. (2011). La fortuna di un modello nell'urbanistica siciliana d'età moderna. In M. Di Fede, F. Scaduto (a cura di), I Quattro Canti di Palermo. Retorica e rappresentazione nella Sicilia del Seicento 1608-2008 (pp. 107-125). Palermo : Edizioni Caracol.
La fortuna di un modello nell'urbanistica siciliana d'età moderna
VESCO, Maurizio
2011-01-01
Abstract
La solenne e affollata cerimonia celebrata a Palermo il 21 dicembre 1608 non segnava soltanto l’avvio del cantiere dei Quattro Canti, suggellava anche la conclusione di una campagna di interventi urbanistici extraordinaria che, avviata a partire della metà del XVI secolo, aveva avuto nella realizzazione delle strade Maqueda (1600) e Villalba (1603) i suoi ultimi atti. I Quattro Canti palermitani, nonostante le difficoltà e le lentezze del cantiere, dovettero riscuotere da subito uno straordinario successo, anche grazie alla loro immancabile presenza in atlanti, vedute e incisioni che presto li avrebbero fatti conoscere a un pubblico assai vasto, conferendo loro quel valore iconico per la città che ancora oggi conservano, tanto da esercitare una notevole influenza sull’urbanistica siciliana tra Sei e Ottocento. Il modello della piazza ottagonale, elaborata in diverse declinazioni ma sempre posta all'intersezione di una croce di strade, sarebbe stato riproposto nell'isola in numerose, importanti esperienze di pianificazione e progettazione urbana, in centri grandi e piccoli, in operazioni di rinnovamento, di ricostruzione o di espansione delle città.File | Dimensione | Formato | |
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