Il “principio di gratuità” esprimeva e continua ad esprimere un’idea di ricerca tanto scevra da ogni pregiudiziale concettualistica, quanto aperta al censimento di fenomeni i più diversi e, tuttavia, riconducibili ad una medesima “logica” di relazioni private: quella logica che, sul medesimo fondamento giuridico ed etico-politico, unisce sul piano della “gratuità”, ma separa su quello della “patrimonialità”, le più diverse attribuzioni di un beneficio (mercatistiche o solidaristiche, etiche o super-etiche, erogatorie o super-erogatorie). L’esortazione e l’auspicio erano (e restano) quelli di conseguire esiti tali da riconoscere nella “gratuità” modelli “giuridici” non “economistici” e, dunque, avulsi da impianti dottrinali e normativi tradizionalmente collegati (e speculari) ai costrutti consolidati di una economia politica, classica o post-classica, moderna o post-moderna: l’esito sperato era (e rimane) la possibilità di ricondurre ad un rinnovato equilibrio di sistema quelle diverse “anime” dell’autonomia privata che, in varia misura, coesistono nelle molteplici proiezioni di specie sia dell’autonomia “contrattuale”, sia di quella “negoziale”, “familiare” e “testamentaria”.

Mazzarese, S. (2013). Il c.d. principio di gratuità. In R. Alessi, S. Mazzarese, S. Mazzamuto (a cura di), Persona e diritto (pp. 395-418). Milano : Giuffrè.

Il c.d. principio di gratuità

MAZZARESE, Silvio
2013-01-01

Abstract

Il “principio di gratuità” esprimeva e continua ad esprimere un’idea di ricerca tanto scevra da ogni pregiudiziale concettualistica, quanto aperta al censimento di fenomeni i più diversi e, tuttavia, riconducibili ad una medesima “logica” di relazioni private: quella logica che, sul medesimo fondamento giuridico ed etico-politico, unisce sul piano della “gratuità”, ma separa su quello della “patrimonialità”, le più diverse attribuzioni di un beneficio (mercatistiche o solidaristiche, etiche o super-etiche, erogatorie o super-erogatorie). L’esortazione e l’auspicio erano (e restano) quelli di conseguire esiti tali da riconoscere nella “gratuità” modelli “giuridici” non “economistici” e, dunque, avulsi da impianti dottrinali e normativi tradizionalmente collegati (e speculari) ai costrutti consolidati di una economia politica, classica o post-classica, moderna o post-moderna: l’esito sperato era (e rimane) la possibilità di ricondurre ad un rinnovato equilibrio di sistema quelle diverse “anime” dell’autonomia privata che, in varia misura, coesistono nelle molteplici proiezioni di specie sia dell’autonomia “contrattuale”, sia di quella “negoziale”, “familiare” e “testamentaria”.
2013
Settore IUS/01 - Diritto Privato
Mazzarese, S. (2013). Il c.d. principio di gratuità. In R. Alessi, S. Mazzarese, S. Mazzamuto (a cura di), Persona e diritto (pp. 395-418). Milano : Giuffrè.
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