Il Mahatma Gandhi diceva che la Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l’avidità di poche persone. Tale affermazione deve fare riflettere sul fatto che l’uomo è al tempo stesso creatura e artefice del suo ambiente che, se da un lato gli assicura la sussistenza fisica e gli offre la possibilità di uno sviluppo intellettuale, morale, sociale e spirituale, dall’altro richiede rispetto per i principi che da sempre lo regolano. Recentemente, a giugno del 2012, durante la Conferenza Rio+20 la comunità internazionale si è ritrovata a discutere e ragionare sul futuro del pianeta. Le comunità scientifiche nazionali e internazionali si interrogano sempre più sul complesso rapporto che intercorre, o che a volte dovrebbe, tra le diverse discipline che si occupano a vario titolo del territorio. Anche in questo caso il dibattito è centrato sul tema dello sviluppo sostenibile, sui suoi principi e su cosa fare per il futuro della Terra. La sfida è aperta e richiede impegno e responsabilità del sapere esperto tanto sul versante tecnico-operativo quanto sulla possibilità di influire attraverso il progetto sulla costruzione di un senso comune di riconoscimento del valore dei luoghi.
Schilleci, F. (2012). Ambiente ed Ecologia. Conservazione ed evoluzione di un rapporto. In F. Schilleci (a cura di), Ambiente ed ecologia. Per una nuova visione del progetto territoriale (pp. 11-21). Milano : FrancoAngeli.
Ambiente ed Ecologia. Conservazione ed evoluzione di un rapporto
SCHILLECI, Filippo
2012-01-01
Abstract
Il Mahatma Gandhi diceva che la Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l’avidità di poche persone. Tale affermazione deve fare riflettere sul fatto che l’uomo è al tempo stesso creatura e artefice del suo ambiente che, se da un lato gli assicura la sussistenza fisica e gli offre la possibilità di uno sviluppo intellettuale, morale, sociale e spirituale, dall’altro richiede rispetto per i principi che da sempre lo regolano. Recentemente, a giugno del 2012, durante la Conferenza Rio+20 la comunità internazionale si è ritrovata a discutere e ragionare sul futuro del pianeta. Le comunità scientifiche nazionali e internazionali si interrogano sempre più sul complesso rapporto che intercorre, o che a volte dovrebbe, tra le diverse discipline che si occupano a vario titolo del territorio. Anche in questo caso il dibattito è centrato sul tema dello sviluppo sostenibile, sui suoi principi e su cosa fare per il futuro della Terra. La sfida è aperta e richiede impegno e responsabilità del sapere esperto tanto sul versante tecnico-operativo quanto sulla possibilità di influire attraverso il progetto sulla costruzione di un senso comune di riconoscimento del valore dei luoghi.File | Dimensione | Formato | |
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