Tra i Wayuu, una popolazione indigena sudamericana che ha adottato l’allevamento di bestiame nel secolo XVII, il mare ha valenze simboliche differenti, che oscillano tra due poli opposti. Da una parte, esso è rappresentato come un luogo destinato a restare sotto il dominio del ‘mondo altro’, associato con la morte e le malattie;dall'altra, esso diventa un luogo addomesticabile e appropriabile. In questa seconda parte, esamino dapprima i modi in cui il mare compare nei miti cosmogonici, e del suo rapporto con l’immagine dei Bianchi; successivamente analizzo il legame tra la credenza secondo cui gli animali marini sono gli animali domestici di Pulowi, la signora del ‘mondo altro’, e quella che il bestiame abbia un’origine marina.
Mancuso, A. (2011). Concezioni dei luoghi e figure dell’alterità: il mare tra i Wayuu.Seconda parte. ARCHIVIO ANTROPOLOGICO MEDITERRANEO, 13 (1)(13 (1)), 101-117.
Concezioni dei luoghi e figure dell’alterità: il mare tra i Wayuu.Seconda parte.
MANCUSO, Alessandro
2011-01-01
Abstract
Tra i Wayuu, una popolazione indigena sudamericana che ha adottato l’allevamento di bestiame nel secolo XVII, il mare ha valenze simboliche differenti, che oscillano tra due poli opposti. Da una parte, esso è rappresentato come un luogo destinato a restare sotto il dominio del ‘mondo altro’, associato con la morte e le malattie;dall'altra, esso diventa un luogo addomesticabile e appropriabile. In questa seconda parte, esamino dapprima i modi in cui il mare compare nei miti cosmogonici, e del suo rapporto con l’immagine dei Bianchi; successivamente analizzo il legame tra la credenza secondo cui gli animali marini sono gli animali domestici di Pulowi, la signora del ‘mondo altro’, e quella che il bestiame abbia un’origine marina.File | Dimensione | Formato | |
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