A un “educational impact” alludono le fonti sovranazionali a proposito delle restrizioni della libertà personale dell’accusato minorenne in corso di processo: l’universo cautelare minorile, pur saldamente iscritto nella cornice delle garanzie costituzionali di contesto in tema di tutela delle libertà della persona, interferisce e variamente interloquisce con i “percorsi educativi in atto” implicati da ogni singola vicenda giudiziaria, propiziando la messa a fuoco di dinamiche operative idonee a esaltare in concreto la dorsale della “child friendly justice”. Lo studio ricostruisce lo spettro delle finalità delle misure cautelari personali minorili attraverso la dialettica tra law in the book, spesso sfragiata e incoerente, e sviluppi della prassi giudiziaria; la mappa dei sentieri di applied law, tra strategie operative della prassi e disordinato evolversi dei cantieri normativi, pone in luce le manovre, a prima vista non palesi, promosse dai “mondi vitali” e dall’esperienza - il “secondo registro”, oltre le metodiche dell’analisi giuridica tradizionale - allo scopo di salvaguardare l’orizzonte dei “best interests of the child”, innestandoli nella concretezza delle singole fattispecie.
DI CHIARA, G. (2012). Libertà minorile e percorsi educativi tra tecniche del processo e mondi vitali: qualche linea. In C. Cesari (a cura di), Le limitazioni alla libertà personale del minore imputato (pp. 49-67). Milano : Giuffrè.
Libertà minorile e percorsi educativi tra tecniche del processo e mondi vitali: qualche linea
DI CHIARA, Giuseppe
2012-01-01
Abstract
A un “educational impact” alludono le fonti sovranazionali a proposito delle restrizioni della libertà personale dell’accusato minorenne in corso di processo: l’universo cautelare minorile, pur saldamente iscritto nella cornice delle garanzie costituzionali di contesto in tema di tutela delle libertà della persona, interferisce e variamente interloquisce con i “percorsi educativi in atto” implicati da ogni singola vicenda giudiziaria, propiziando la messa a fuoco di dinamiche operative idonee a esaltare in concreto la dorsale della “child friendly justice”. Lo studio ricostruisce lo spettro delle finalità delle misure cautelari personali minorili attraverso la dialettica tra law in the book, spesso sfragiata e incoerente, e sviluppi della prassi giudiziaria; la mappa dei sentieri di applied law, tra strategie operative della prassi e disordinato evolversi dei cantieri normativi, pone in luce le manovre, a prima vista non palesi, promosse dai “mondi vitali” e dall’esperienza - il “secondo registro”, oltre le metodiche dell’analisi giuridica tradizionale - allo scopo di salvaguardare l’orizzonte dei “best interests of the child”, innestandoli nella concretezza delle singole fattispecie.File | Dimensione | Formato | |
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