I waterfront delle città europee si offrono alla nostra azione progettuale come rinnovate porte di scambio tra flussi di economie. Oltre che da fasci infrastrutturali sono sempre più attraversati da economie della conoscenza, da potenti forze di rigenerazione e sviluppo e molteplici economie di scambio li alimentano e ne connotano le fisionomie. Superata la funzione di semplici interfacce tra mare e terra, assumono quella di “portali” di connessione globale dei flussi materiali e immateriali. Da aree produttive, commerciali e funzionali si propongono come trasformatori di economie tra le reti lunghe globali e le armature dei contesti locali. Le nuove funzioni produttive e della mobilità navale, gli interventi di riqualificazione ambientale, le pressioni di valorizzazione immobiliare, le dinamiche culturali e le domande di conservazione del patrimonio architettonico che oggi investono le aree costiere delle città rappresentano per gli amministratori, i pianificatori, i progettisti e gli imprenditori importanti occasioni per una “sperimentazione riflessiva” sulla rigenerazione dei waterfront urbani che ambisca a innovare contemporaneamente il loro significato nell’identità urbana e le azioni di riqualificazione delle aree portuali.
CARTA, M. (2012). Dal waterfront alla città liquida. Patologie relazionali e nuovi orizzonti del progetto. In V.L. G. De Luca (a cura di), Arcipelago Mediterraneo. Strategie di riqualificazione e sviluppo nelle città-porto delle isole (pp. 27-40). Firenze : Alinea.
Dal waterfront alla città liquida. Patologie relazionali e nuovi orizzonti del progetto
CARTA, Maurizio
2012-01-01
Abstract
I waterfront delle città europee si offrono alla nostra azione progettuale come rinnovate porte di scambio tra flussi di economie. Oltre che da fasci infrastrutturali sono sempre più attraversati da economie della conoscenza, da potenti forze di rigenerazione e sviluppo e molteplici economie di scambio li alimentano e ne connotano le fisionomie. Superata la funzione di semplici interfacce tra mare e terra, assumono quella di “portali” di connessione globale dei flussi materiali e immateriali. Da aree produttive, commerciali e funzionali si propongono come trasformatori di economie tra le reti lunghe globali e le armature dei contesti locali. Le nuove funzioni produttive e della mobilità navale, gli interventi di riqualificazione ambientale, le pressioni di valorizzazione immobiliare, le dinamiche culturali e le domande di conservazione del patrimonio architettonico che oggi investono le aree costiere delle città rappresentano per gli amministratori, i pianificatori, i progettisti e gli imprenditori importanti occasioni per una “sperimentazione riflessiva” sulla rigenerazione dei waterfront urbani che ambisca a innovare contemporaneamente il loro significato nell’identità urbana e le azioni di riqualificazione delle aree portuali.File | Dimensione | Formato | |
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