FORMAR EDUCADORES PARA A PRIMEIRA INFÂNCIA ATRAVÉS DAS LINGUAGENS ARTÍSTICAS E EXPRESSIVAS. UMA EXPERIÊNCIA NA UNIVERSIDADE DE PALERMO

In early childhood, creativity is expressed by creating relationships and bridges between things, through the implementation of problem-solving strategies, and through the quality of sensory contact with materials, together with a subjective, intimate, and emotional approach to what one wants to know, represent, and share. Each child therefore has their own cognitive and expressive originality, and each follows paths and methods that are unique to them, undertaking a complex journey of discovery in a wide variety of directions, deriving pleasure from such incessant exploration. How can adults support each child in his/her experiences and, at the same time, share the joy, excitement, and wonder? Traying to answer these questions in my article, I will offer some theoretical and methodological reflections and then I’ll present a training program for early childhood educators offered in my pedagogy course inside the Educational Sciences Degree at the University of Palermo (Italy). This is a program that uses workshop methodology and group dynamics, focusing on interconnected artistic and expressive experiences. Within a non-judgmental context, this gives the possibily to integrate the different parts of oneself (mind, body, thoughts, emotions, sensations) and to develop confidence in one's abilities. It also allows for increased awareness and awakens imagination and creativity, experimenting within a symbolic and narrative plane where one encounters oneself and others.

Nella prima infanzia la creatività si esplica nel creare relazioni e ponti tra le cose, attraverso l’attuazione di strategie di problem solving, e attraverso una qualità di contatto sensoriale con i materiali, insieme ad un approccio soggettivo, intimo ed emotivo a ciò che si vuole conoscere, rappresentare e condividere. Ogni bambino ha, quindi, una sua originalità cognitiva ed espressiva e ciascuno segue strade e modalità che gli sono peculiari, svolge un percorso di ricerca complesso in una grande varietà di direzioni, traendo piacere da una tale incessante esplorazione. Come possono gli adulti sostenere ciascun bambino nelle sue esperienze e , parallelamente, condividere la gioia e l’eccitazione e la meraviglia? Per provare a rispondere a queste domande nel mio articolo condurrò alcune riflessioni sul piano teorico e metodologico e successivamente presenterò un percorso di formazione degli educatori per l’infanzia proposto all’interno del corso universitario di Scienze dell’educazione dell’Università di Palermo (Italia). Si tratta di un percorso che utilizza la metodologia laboratoriale e la dimensione di gruppo e che si centra su esperienze artistico espressive collegate tra loro. All’interno di un contesto non giudicante, tutto questo rende possibile l’integrazione delle diverse parti di sé (mente, corpo, pensiero, emozioni, sensazioni), lo sviluppo dellla fiducia nelle proprie capacità. Permette inoltre di accrescere la consapevolezza e di risvegliare l’immaginazione e la creatività, sperimentando all’interno di un piano simbolico e narrativo dove si incontra se stessi e gli altri.