“LA DEVOZIONE A SANTA ROSALIA ATTRAVERSO IL PELLEGRINAGGIO E L'INCUBATIO: “L'ACCHIANATA”

The Feast of Saint Rosalia in Palermo represents a complex and multifaceted phenomenon in which the sacred and the profane intertwine in a dynamic balance. An analysis of institutional documentation and contemporary organizational forms reveals that the celebration, while preserving its religious matrix, has progressively transformed into a large-scale spectacle featuring musical, theatrical, and choreographic performances with strong media visibility. However, alongside the civic and performative dimension, the devotional aspect endures and even strengthens, as shown by liturgical rites and pilgrimages to the sanctuary on Mount Pellegrino. This coexistence challenges classical interpretations of secularization, revealing instead a process of osmosis between religion and civil society. As an urban and territorial event, the feast functions as a lens through which the cultural, economic, and symbolic transformations of Palermo’s society can be observed: its territorial impact, resource management, and media exposure reflect the ongoing tension between religious identity, public representation, and socio-economic development. From this perspective, the festive ritual emerges as a liminal space of collective self-representation, where the community rediscovers and redefines its identity through the continuous interaction between tradition and modernity.

La festa di Santa Rosalia a Palermo rappresenta un fenomeno complesso e polisemico in cui il sacro e il profano si intrecciano in un equilibrio dinamico. L’analisi della documentazione istituzionale e delle forme organizzative contemporanee rivela come la manifestazione, pur conservando la sua matrice religiosa, si sia progressivamente trasformata in una grande kermesse spettacolare, caratterizzata da attività musicali, teatrali e coreografiche di ampio respiro mediatico. Tuttavia, accanto alla dimensione civile e spettacolare, sopravvive e si rafforza quella devozionale, testimoniata dai riti liturgici e dai pellegrinaggi verso il santuario di Monte Pellegrino. Tale coesistenza contraddice le letture classiche della secolarizzazione, mostrando piuttosto un processo di osmosi tra religione e società civile. La festa, in quanto evento urbano e territoriale, diviene un rivelatore dei mutamenti culturali, economici e simbolici della società palermitana: il suo impatto sul territorio, la gestione delle risorse e la mediatizzazione dell’evento riflettono la tensione costante tra identità religiosa, rappresentazione pubblica e sviluppo socio-economico. In questa prospettiva, il rito festivo si configura come uno spazio liminale di autorappresentazione collettiva, dove la comunità ritrova e ridefinisce la propria identità attraverso la continua interazione tra tradizione e modernità.