Il fil Rouge del Sacro come legame sociale: dai Vicoli alla StreetArt

This contribution explores, from a sociological perspective, the role of street art as a symbolic practice capable of connecting religiosity, social cohesion, and cultural production in the urban context of Palermo. Drawing on both the sociology of religion and cultural processes, the analysis examines how urban art reinterprets the sacred in public spaces, fostering collective identity and regenerating marginal areas. Referring to Émile Durkheim, street art is interpreted as a form of “civil religion” activating social cohesion through shared visual symbols. The concept of “lived religion” further allows sacred and symbolic representations to be read as everyday expressions of spirituality and collective memory. From a cultural sociology standpoint, street art is viewed as a communicative act that transforms urban space into an identity-based, relational place. Through emblematic figures (e.g., Santa Rosalia, Falcone, Borsellino, Biagio Conte) and murals in neighborhoods like Albergheria, Ballarò, and Sperone, street art emerges as a tool of symbolic resilience, civic care, and spiritual connection.

Il contributo esplora, in chiave sociologica, il ruolo della street art a Palermo come pratica simbolica capace di connettere religiosità, coesione sociale e produzione culturale. Attraverso un approccio interdisciplinare che intreccia sociologia della religione e dei processi culturali, si analizza come l’arte urbana reinterpreti il sacro nello spazio pubblico, generando identità collettiva e rigenerazione urbana. Riferendosi a Durkheim, la street art è letta come forma di “religione civile, in grado di attivare coesione tramite simboli condivisi. Il concetto di“religione vissuta” consente di cogliere nella street art espressioni quotidiane di spiritualità e memoria collettiva. Le rappresentazioni di figure emblematiche (Santa Rosalia, Borsellino, Biagio Conte) trasformano lo spazio urbano in luogo identitario e accessibile. L’analisi di interventi nei quartieri Albergheria, Ballarò e Sperone evidenzia la street art come strumento di resilienza simbolica, cura civica e attivazione sociale, capace di ridefinire il legame tra cittadinanza, spiritualità e territorio urbano.