GIOVANI COME EXPORT & IMPORT MADE IN SUD: IL CASO “MERIDIONALE”.

This paper examines the contemporary Southern Question, analyzing its historical, social, and moral roots from the Unification of Italy to the present day. The “southerner” has long been perceived as the problem—a symbol of economic and social backwardness and a victim of structural inequality that continues to define the relationship between Northern and Southern Italy. The essay explores the dynamics of marginalization and the systemic crisis affecting southern society, reinterpreting the concepts of economic, political, and identity crises. Special attention is given to the phenomenon of brain drain, as an expression of the failure to value the human and social capital of the territory, as well as to the crisis of trust toward institutions and the loss of a sense of community belonging. Drawing on the theoretical perspectives of Giddens, Boudon, and Abbruzzese, the study analyzes the relationship between identity, work, and social trust, emphasizing how the lack of meritocracy and the poor management of public policies have generated mistrust, resignation, and cultural impoverishment. The paper calls for a rethinking of territorial development strategies, promoting internal resources, human capital, and social cohesion as essential tools for the revival of Southern Italy.

Il presente capitolo affronta la questione meridionale contemporanea, analizzando le sue radici storiche, sociali e valoriali a partire dall’Unità d’Italia fino ai giorni nostri. Il “meridionale” è stato da sempre percepito come “il problema”, simbolo di arretratezza economica e sociale, vittima di una disuguaglianza strutturale che continua a caratterizzare il rapporto tra Nord e Sud del Paese. Il contributo esplora le dinamiche di marginalità e la crisi sistemica che investe la società meridionale, rileggendo i concetti di crisi economica, politica e identitaria. Particolare attenzione è dedicata alla “fuga dei cervelli”, espressione della mancata valorizzazione del capitale umano e sociale del territorio, nonché alla crisi di fiducia verso le istituzioni e alla perdita di senso di appartenenza comunitaria. Attraverso i riferimenti teorici di Giddens, Boudon e Abbruzzese, si analizza il nesso tra identità, lavoro e fiducia sociale, sottolineando come la mancanza di meritocrazia e la cattiva gestione delle politiche pubbliche abbiano generato sfiducia, rassegnazione e impoverimento culturale. L’articolo invita a ripensare le strategie di sviluppo territoriale, valorizzando le risorse interne, il capitale umano e la coesione sociale come strumenti di rinascita del Mezzogiorno.