La “stanza” come resilienza

Robert Zemeckis’s Here is an intense reflection on the relationship between individual identity and social relations, exploring the complexity of human experience through the continuity of time and space. Set entirely within a domestic room, the film uses this space as a symbol of collective memory and family resilience, tracing the evolution of emotional and social bonds from the twentieth century to the contemporary era. Through innovative direction and a visually intimate style, Zemeckis weaves a narrative that intertwines microhistory and broader social structures, addressing themes such as solidarity, the changing roles within the family, the influence of technology, and the redefinition of identity. Theories by Parsons on family structure, Durkheim on social cohesion, and Castells on the network society find in the film a visual transposition that invites the viewer to reflect on how social and technological transformations affect self-perception and collective belonging. Here thus becomes both an emotional and sociological journey through time, in which the “room” transforms into a metaphor for human existence—a space of memory, connection, and renewal.

Il film Here di Robert Zemeckis rappresenta un’intensa riflessione sul legame tra identità individuale e relazioni sociali, esplorando la complessità dell’esperienza umana attraverso la continuità del tempo e dello spazio. Ambientato interamente in una stanza domestica, il film utilizza questo luogo come simbolo della memoria collettiva e della resilienza familiare, tracciando l’evoluzione dei legami affettivi e sociali nel corso del Novecento fino all’era contemporanea. Attraverso una regia innovativa e un linguaggio visivo ricco di intimità, Zemeckis costruisce un racconto che intreccia microstoria e macrostrutture sociali, affrontando temi come la solidarietà, il cambiamento dei ruoli familiari, l’influenza della tecnologia e la ridefinizione dell’identità. Le teorie di Parsons sulla struttura familiare, di Durkheim sulla coesione sociale e di Castells sulla società in rete trovano nel film una trasposizione visiva che invita lo spettatore a interrogarsi su come le trasformazioni sociali e tecnologiche incidano sulla percezione di sé e sull’appartenenza collettiva. Here diventa così un viaggio emotivo e sociologico nel tempo, in cui la “stanza” si trasforma in metafora dell’esistenza umana, spazio di memoria, incontro e rinascita.