Una rosa per Rosa: dal canto popolare alla resilienza femminile

Una rosa per Rosa: From Folk Song to Female Resilience by Rossana Salerno examines the life and artistic legacy of Rosa Balistreri as a symbol of female resistance and transformation in twentieth-century Sicily. Through an analysis of Paolo Licata’s film L’amore che ho (The Love I Have), the study weaves together biography, cinematic narrative, and sociological interpretation to reveal the emancipatory force of folk singing as a means of protest, healing, and collective memory. Born into a patriarchal and impoverished context, Balistreri transformed her personal suffering into a powerful act of resilience, turning her voice into both political weapon and cultural testimony. The essay highlights how patriarchy, religion, and institutional power act as systems of control over the female body and word, while the cantastorie tradition—reinterpreted through Rosa’s female perspective—becomes a performative act of resistance against the ingrained habitus described by Bourdieu. In Rosa Balistreri, private pain becomes public truth: her songs continue to resonate as timeless calls for justice, dignity, and liberation through art and voice.

Una rosa per Rosa: dal canto popolare alla resilienza femminile esplora la figura di Rosa Balistreri come simbolo di resistenza e rinascita femminile nella Sicilia del Novecento. Attraverso l’analisi del film L’amore che ho di Paolo Licata, l’autrice intreccia biografia, narrazione cinematografica e riflessione sociologica per mettere in luce la forza emancipatrice del canto popolare come strumento di denuncia e liberazione. Il percorso di Rosa, segnato da violenza, povertà e marginalità, si trasforma in un atto di resilienza collettiva, dove la voce diventa linguaggio politico e memoria condivisa. Il testo evidenzia il ruolo del patriarcato, della religione e delle strutture di potere come dispositivi di controllo sul corpo e sulla parola femminile, reinterpretando la figura della cantastorie come atto performativo di rottura dell’habitus (Bourdieu) e del silenzio imposto. In Rosa Balistreri si compendia la trasformazione del dolore privato in canto pubblico, in una testimonianza universale che ancora oggi interroga la società contemporanea sulle forme persistenti di subordinazione e sulle possibilità di riscatto attraverso l’arte e la parola.