ChatGPT è un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI, basato su tecniche di apprendimento automatico, che consente un’interazione “discorsiva” senza precedenti con una IA. La sua semplice interfaccia permette a qualsiasi utente di testarne limiti e potenzialità, e di interrogare il sistema sul suo stesso funzionamento. In questa nuova dimensione dialogica, non è facile stabilire se i risultati dell’IA siano frutto di effettiva comprensione del linguaggio, o mero esercizio di funzioni programmate. In questo contributi discutiamo l’esito di una serie di conversazioni con ChatGPT volte a testare la sua capacità di decodifica dell’ambiguità sintattica e semantica di frasi dotate di molteplici interpretazioni (ad es. “la vecchia porta la sbarra”). Ciò che emerge è che ChatGPT, pur mostrando un’elevata capacità di elaborazione e adattamento ai registri linguistici, talvolta non coglie associazioni che sarebbero immediate per qualsiasi essere umano. Inoltre, davanti a una frase ambigua con più significati possibili, spesso non è in grado di cambiare la sua interpretazione iniziale. Questi errori permettono di “smascherare” l’IA, rivelando l’assenza di una reale comprensione linguistica. Tuttavia, ChatGPT è comunque in grado di produrre ipotesi “originali”, attingendo al suo database generale per elaborare risposte specifiche e inedite. A partire da questi dati, discutiamo pregi, criticità e alcuni scenari futuri dal forte impatto sociale.
Ganau, G., Conte, L. (2025). Il linguaggio secondo ChatGPT: interpretazione delle parole e decodifica delle ambiguità ai tempi dell’intelligenza artificiale. In G. Ferrara, S. Iacona, M. Mulone, F. Piccolo, S. Quasimodo (a cura di), Parole, cose, simboli. Tra antiche e nuove rappresentazioni del reale. Quaderni del Dottorato di ricerca in Studi Umanistici IV (pp. 339-350). Palermo : Palermo University Press.
Il linguaggio secondo ChatGPT: interpretazione delle parole e decodifica delle ambiguità ai tempi dell’intelligenza artificiale
Gabriele Ganau
Primo
;Laura Conte
Secondo
2025-10-01
Abstract
ChatGPT è un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI, basato su tecniche di apprendimento automatico, che consente un’interazione “discorsiva” senza precedenti con una IA. La sua semplice interfaccia permette a qualsiasi utente di testarne limiti e potenzialità, e di interrogare il sistema sul suo stesso funzionamento. In questa nuova dimensione dialogica, non è facile stabilire se i risultati dell’IA siano frutto di effettiva comprensione del linguaggio, o mero esercizio di funzioni programmate. In questo contributi discutiamo l’esito di una serie di conversazioni con ChatGPT volte a testare la sua capacità di decodifica dell’ambiguità sintattica e semantica di frasi dotate di molteplici interpretazioni (ad es. “la vecchia porta la sbarra”). Ciò che emerge è che ChatGPT, pur mostrando un’elevata capacità di elaborazione e adattamento ai registri linguistici, talvolta non coglie associazioni che sarebbero immediate per qualsiasi essere umano. Inoltre, davanti a una frase ambigua con più significati possibili, spesso non è in grado di cambiare la sua interpretazione iniziale. Questi errori permettono di “smascherare” l’IA, rivelando l’assenza di una reale comprensione linguistica. Tuttavia, ChatGPT è comunque in grado di produrre ipotesi “originali”, attingendo al suo database generale per elaborare risposte specifiche e inedite. A partire da questi dati, discutiamo pregi, criticità e alcuni scenari futuri dal forte impatto sociale.| File | Dimensione | Formato | |
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