Il saggio si propone di indagare le complesse ragioni estetiche, musicali e drammaturgiche che spiegano la perdurante attualità di "Salome" di Richard Strauss, a oltre un secolo dalla sua prima rappresentazione. L’opera viene analizzata attraverso quattro assi principali, che corrispondono ad altrettanti piccoli saggi tematici: il corpo e lo sguardo, la struttura numerica e la solitudine, lo spazio e la coscienza, e infine la dicotomia tra innocenza e femme fatale. L’obiettivo è evidenziare come "Salome", pur fondata su una struttura saldamente ancorata alla tradizione, riesca a introdurre una modernità disturbante, che si esprime soprattutto nella centralità del corpo femminile e nel potere perturbante dello sguardo. L’opera, inoltre, viene letta come un laboratorio teatrale e psicologico in cui la musica – carica di sensualità materica e stratificazioni sinestetiche – si fa veicolo di pulsioni contraddittorie, spesso al limite dell’inesprimibile.
Grippaudo (2025). "Perché non mi hai guardata, Jochanaan?" Quattro piccoli saggi su "Salome" di Richard Strauss. In A. Fodale (a cura di), Richard Strauss. Salome (pp. 21-36). Palermo : Fondazione Teatro Massimo di Palermo.
"Perché non mi hai guardata, Jochanaan?" Quattro piccoli saggi su "Salome" di Richard Strauss
Grippaudo
Primo
2025-01-01
Abstract
Il saggio si propone di indagare le complesse ragioni estetiche, musicali e drammaturgiche che spiegano la perdurante attualità di "Salome" di Richard Strauss, a oltre un secolo dalla sua prima rappresentazione. L’opera viene analizzata attraverso quattro assi principali, che corrispondono ad altrettanti piccoli saggi tematici: il corpo e lo sguardo, la struttura numerica e la solitudine, lo spazio e la coscienza, e infine la dicotomia tra innocenza e femme fatale. L’obiettivo è evidenziare come "Salome", pur fondata su una struttura saldamente ancorata alla tradizione, riesca a introdurre una modernità disturbante, che si esprime soprattutto nella centralità del corpo femminile e nel potere perturbante dello sguardo. L’opera, inoltre, viene letta come un laboratorio teatrale e psicologico in cui la musica – carica di sensualità materica e stratificazioni sinestetiche – si fa veicolo di pulsioni contraddittorie, spesso al limite dell’inesprimibile.File | Dimensione | Formato | |
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