Lucia Corrain, Una infinita memoria, Firenze-Lucca, La casa Usher, 2023 (pp. 145)

Il libro "Una infinita memoria" di Lucia Corrain, pubblicato nella collana “I libri di Omar”, esplora in profondità il ciclo monumentale realizzato tra il 1936 e il 1937 dallo scultore Constantin Brâncuși nella sua terra natale, a Târgu Jiu, in Romania, in memoria dei soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale. L’opera, composta da tre elementi – la Tavola del silenzio, la Porta del bacio e la Colonna senza fine – forma un percorso scultoreo unico nel suo genere, che si sviluppa lungo l’asse urbano del Viale degli Eroi, integrandosi con il paesaggio e la città. Corrain analizza l’opera combinando una conoscenza approfondita dello scultore con una solida metodologia semiotica. Ne emergono significati nascosti legati alla tradizione rumena, in particolare ai riti funebri e al cosiddetto “matrimonio tanatologico”, ovvero l’unione post mortem di chi non si era sposato in vita. Ogni scultura assume un valore simbolico: la Tavola del silenzio richiama l’eucaristia e il sacrificio; la Porta del bacio rappresenta il passaggio tra vita e morte e l’unione eterna; la Colonna senza fine, ispirata alla tradizione folklorica rumena, simboleggia l’ascesa dell’anima e la gloria dei caduti. L’autrice ricostruisce la genealogia del complesso monumentale attraverso documenti, lettere e disegni, mostrando l’attenzione di Brâncuși per numeri, proporzioni e materiali. Il ciclo viene così interpretato come un racconto: la tavola come fase di apprendimento, la porta come transizione interrotta e la colonna come riconoscimento collettivo. "Una infinita memoria" si configura come un esempio virtuoso di dialogo tra semiotica e storia dell’arte, offrendo al lettore strumenti per comprendere un’opera complessa, dove modernità e tradizione si intrecciano per dare forma a una memoria condivisa e sensibile.