Time in Environmental Design: How to Survive on Artificial Wings

This contribution intends to propose the thesis that the concept of Time, fundamental for any technological process, is also fundamental for Environmental Design applied to the formation and transformation of the built environment according to the principles of sustainability. The reasons supporting this thesis are connected to the fact that a increased awareness of this concept may have positive consequences on the definition of design solutions more fully consistent with the principle of containing natural resources, accompanying the transition towards carbon neutrality. The concept of Time is a meaningful expression of deep cultural identity recognisable on the individual and social levels. On both these levels, this concept evolves as a consequence of an interweaving of relationships, on the one hand, with the maturing of personal experiences and, on the other, with technological transformations. Time in the process and Time in the product, linear Time and circular Time, quantitative and qualitative Time, and unlimited or limited Time, are the poles within which to decline this key concept, to be considered so that the paradigm shift of the technological culture toward the objectives of sustainability, established in recent decades on a theoretical and programmatic level, may find concrete application. The concept of Time is useful to renew research and experimentation methodologies already fielded in Environmental Design over the last decades, by integrating purely material aspects (product technologies) and immaterial aspects (process technologies). The fake wings architected by the mythical Daedalus to escape from the Labyrinth are proposed as an symbol of any technological product, as an artifact that must be used within the appropriate time and precise limits. The price of ignorance or unthinking is very high, as taught by the ruinous end of Icarus. Such a lesson, projected onto contemporaneity (when the “planetary boundaries” have already been significantly and irreversibly overstepped), warns us of the urgency of regaining a sense of appropriate time and right measure, thanks to which even the fake wings of technology allow us to survive.

Il presente contributo intende proporre la tesi che il concetto di Tempo, fondamentale per qualunque processo tecnologico, è basilare anche per la Progettazione Ambientale applicata alla formazione e trasformazione dell’ambiente costruito secondo i principi della sostenibilità. Gli argomenti a supporto di questa tesi si collegano al fatto che una maggiore consapevolezza di tale concetto può avere positive conseguenze sulla definizione di soluzioni progettuali più pienamente coerenti con il principio del contenimento delle risorse naturali, accompagnando la transizione verso la neutralità carbonica. Il concetto di Tempo è una pregnante espressione della profonda identità culturale riconoscibile sul piano individuale e sociale. Su entrambi questi piani, tale concetto si evolve, come conseguenza di un intreccio di relazioni, da un lato, con la maturazione di esperienze personali e, dall’altro, con le trasformazioni tecnologiche. Linearità e circolarità, quantità e qualità, limiti certi e indefiniti, sono i poli entro cui declinare questo concetto chiave, da considerare affinché il cambio di paradigma della cultura tecnologica, consolidato negli ultimi decenni sul piano teoretico e programmatico verso gli obiettivi della sostenibilità, possa trovare applicazione concreta. Infatti, il concetto di Tempo si rileva utile per rinnovare le metodologie già messe in campo nella Progettazione Ambientale nelle ricerche e sperimentazioni negli ultimi decenni, attraverso l’integrazione di aspetti prettamente materici (tecnologie di prodotto) e immateriali (tecnologie di processo). Le ali posticce architettate dal mitico Dedalo per fuggire dal Labirinto sono proposte come emblema di qualunque prodotto tecnologico, in quanto artefatto che deve essere utilizzato entro il tempo appropriato e all’interno di precisi limiti. Il prezzo dell’ignoranza o sconsideratezza è molto elevato, come insegna la rovinosa fine di Icaro. Un simile insegnamento, proiettato sulla contemporaneità (quando i “confini planetari” sono già stati travalicati in modo significativo e irreversibile) ci ammonisce sull’urgenza di riconquistare il senso del tempo appropriato e della giusta misura, grazie al quale anche le ali posticce della tecnologia ci consentono di sopravvivere.