This essay examines the Paschal candelabrum of the Palatine Chapel in Palermo, a masterpiece of 12th-century Sicilian Romanesque sculpture attributed to the “Master of Putti.” The author explores the complex iconography of the artifact, highlighting the depiction of two Christological figures: a man attacked by dogs, symbolizing the suffering of the Servant of Yahweh and Christ’s Passion, and a pelican feeding its chicks, representing love and sacrifice. The study investigates the possible sources of these iconographies, including classical, mythological, and biblical models, and their Christological and symbolic significance within the liturgical context. The early depiction of these figures in the Western world during the 12th and 13th centuries marks one of the earliest attestations of such iconographies in Christian art.

Il saggio analizza il portacero pasquale della Cappella Palatina di Palermo, un capolavoro della scultura romanica siciliana del XII secolo, attribuito al’“Maestro dei putti”. L’autore esplora la complessa iconografia del manufatto, evidenziando le raffigurazioni di due figure christiche: un uomo assalito dai cani, simbolo delle sofferenze del Servo di Jahvè e delle sofferenze di Cristo, e un pellicano che nutre i suoi pulcini, simbolo di amore e sacrificio. Viene approfondita la possibile origine delle fonti iconografiche, tra cui modelli classici, mitologici e biblici, e il loro significato cristologico e simbolico nel contesto liturgico. La raffigurazione precoce di queste figure nel contesto occidentale, tra XII e XIII secolo, rappresenta una delle prime attestazioni di tali iconografie nel mondo cristiano.

Travagliato, G. (2025). «Undique circumstant, mersisque in corpore rostris dilacerant dominum». L’uomo/Atteone che si difende dai cani e il Pio Pellicano due figurae Christi passi nel candelabro per il cero pasquale della Cappella Palatina di Palermo. In M. Vitella (a cura di), EXEMPLA MORALIA. “Arazzi” siciliani ricamati del XVII secolo (pp. 49-55). Palermo : Torri del Vento Edizioni.

«Undique circumstant, mersisque in corpore rostris dilacerant dominum». L’uomo/Atteone che si difende dai cani e il Pio Pellicano due figurae Christi passi nel candelabro per il cero pasquale della Cappella Palatina di Palermo

Travagliato, Giovanni
2025-05-01

Abstract

This essay examines the Paschal candelabrum of the Palatine Chapel in Palermo, a masterpiece of 12th-century Sicilian Romanesque sculpture attributed to the “Master of Putti.” The author explores the complex iconography of the artifact, highlighting the depiction of two Christological figures: a man attacked by dogs, symbolizing the suffering of the Servant of Yahweh and Christ’s Passion, and a pelican feeding its chicks, representing love and sacrifice. The study investigates the possible sources of these iconographies, including classical, mythological, and biblical models, and their Christological and symbolic significance within the liturgical context. The early depiction of these figures in the Western world during the 12th and 13th centuries marks one of the earliest attestations of such iconographies in Christian art.
mag-2025
Settore ARTE-01/A - Storia dell'arte medievale
Travagliato, G. (2025). «Undique circumstant, mersisque in corpore rostris dilacerant dominum». L’uomo/Atteone che si difende dai cani e il Pio Pellicano due figurae Christi passi nel candelabro per il cero pasquale della Cappella Palatina di Palermo. In M. Vitella (a cura di), EXEMPLA MORALIA. “Arazzi” siciliani ricamati del XVII secolo (pp. 49-55). Palermo : Torri del Vento Edizioni.
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