The cataloguing of resources in non-Roman scripts, a topic discussed in Italy since the early 2000s, has regained prominence in professional discourse. From a library theory perspective, this issue warrants examination through the lens of "decolonizing" cataloguing tools to ensure full respect for linguistic and cultural diversity in the representation, access, and display of bibliographic data. On the technical side, the implementation of Unicode standards in library systems has offered a viable solution for correctly encoding native scripts. However, critical issues persist due to limitations imposed by the SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) catalogue Index regarding how bibliographic information is entered into the national library system and subsequently presented to end users. As long as transliteration remains the only method for describing resources in non-Roman scripts within OPACs, users can only leverage original-language query options through discovery tools. These tools, unlike traditional catalogues, handle born-digital resources with metadata in original scripts harvested from publishers' digital platforms. This discrepancy creates inequalities in resource discoverability, leaving the need for comprehensive and straightforward access to multilingual library resources unfulfilled.

La catalogazione dei materiali in caratteri non latini, argomento discusso in Italia sin dai primi anni del 2000, sta tornando a far parte del dibattito professionale. In termini biblioteconomici, sembra opportuno esaminare la questione nella prospettiva della ‘decolonizzazione’ degli strumenti di catalogazione, cioè nel pieno rispetto della diversità linguistica e culturale nelle attività di rappresentazione, accesso e visualizzazione dei dati bibliografici. Su un piano più tecnico, l’implementazione dello standard Unicode nei software di gestione delle biblioteche si è rivelata una soluzione valida per la corretta codifica degli script nativi. Tuttavia, alcune questioni critiche sono ancora associate ai limiti che l’Indice del catalogo SBN ha stabilito nel modo in cui le informazioni bibliografiche vengono inserite nel sistema bibliografico nazionale e quindi offerte agli utenti finali. Fino a quando la traslitterazione rimarrà l’unico modo per descrivere nei cataloghi elettronici le risorse in caratteri non latini, gli utenti potranno sfruttare i vantaggi derivanti dalle opzioni di interrogazione nella lingua originale dei testi solo quando effettuano la ricerca nei discovery tool. Questi ultimi, infatti, in aggiunta ai materiali fisici della biblioteca interrogano anche le risorse digitali native (per le quali i metadati negli script originali sono già stati direttamente ricavati dalle piattaforme digitali degli editori). Ciò crea una certa disuguaglianza nella possibilità di recuperare i documenti cercati, e l’esigenza di accedere in modo agevole e completo alle risorse bibliografiche multilingue rimane insoddisfatta.

Ciccarello, D. (2024). Trattamento delle risorse bibliografiche in alfabeti non latini e discoverability delle collezioni digitali. AIB STUDI, 64(3), 353-372 [10.2426/aibstudi-14130].

Trattamento delle risorse bibliografiche in alfabeti non latini e discoverability delle collezioni digitali

Ciccarello, D
2024-01-01

Abstract

The cataloguing of resources in non-Roman scripts, a topic discussed in Italy since the early 2000s, has regained prominence in professional discourse. From a library theory perspective, this issue warrants examination through the lens of "decolonizing" cataloguing tools to ensure full respect for linguistic and cultural diversity in the representation, access, and display of bibliographic data. On the technical side, the implementation of Unicode standards in library systems has offered a viable solution for correctly encoding native scripts. However, critical issues persist due to limitations imposed by the SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) catalogue Index regarding how bibliographic information is entered into the national library system and subsequently presented to end users. As long as transliteration remains the only method for describing resources in non-Roman scripts within OPACs, users can only leverage original-language query options through discovery tools. These tools, unlike traditional catalogues, handle born-digital resources with metadata in original scripts harvested from publishers' digital platforms. This discrepancy creates inequalities in resource discoverability, leaving the need for comprehensive and straightforward access to multilingual library resources unfulfilled.
2024
Settore HIST-04/C - Archivistica, bibliografia e biblioteconomia
Ciccarello, D. (2024). Trattamento delle risorse bibliografiche in alfabeti non latini e discoverability delle collezioni digitali. AIB STUDI, 64(3), 353-372 [10.2426/aibstudi-14130].
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