«Devota, rapita fuori di me». La chiamata di Dioniso nel Lamento di Arianna di Nietzsche

This article attempts to articulate the relationship between phenomenology and revelation by reinterpreting Friedrich Nietzsche’s well known Ariadne’s Lament in light of Jean-Luc Marion’s phenomenology of givenness. The Lament, which is known to be a rewrite of the Song of the magician from Zarathustra, describes as a literary confession the state of mind of Ariadne, now abandoned by Theseus, at the particular moment of her encounter with Dionysus. The encounter with the god, which only manifests itself in the epode at the end of the dithyramb, is described as a call: through the “four traits of manifestation” (convocation, surprise, interlocution, and facticity), the transition from the subject to the adonated actually occurs. The thesis is that in the call not only does Ariadne’s metamorphosis take place, but also that of Dionysus, who in turn is re-signified based on the response to his own his own call, and that the Lament is the actual staging of Nietzsche’s own experience of revelation, who was surprised and transformed by the thought of the eternal return of the same.

In questo articolo si tenta di declinare il rapporto tra fenomenologia e rivelazione rileggendo, alla luce della fenomenologia della donazione di Jean-Luc Marion, il celebre Lamento di Arianna di Friedrich Nietzsche. Il Lamento, che com’è noto è una riscrittura del Canto del Mago dello Zarathustra, descrive nella forma della confessione lo stato d’animo di Arianna, ormai abbandonata da Teseo, nel particolare momento dell’incontro con Dioniso. L’incontro col dio, che si manifesta soltanto nell’epodo in coda al ditirambo, assume nei fatti le caratteristiche di una chiamata: nella sua scansione, per il tramite dei “quattro tratti di manifestazione” (convocazione, sorpresa, interlocuzione e fatticità), si verifica in effetti il passaggio dal soggetto all’adonato. La tesi è che nella chiamata non solo avvenga la metamorfosi di Arianna, ma anche quella di Dioniso, che a sua volta viene risignificato a partire dalla risposta che il proprio appello riceve, e che il Lamento sia l’effettiva messa in scena dell’esperienza di rivelazione dello stesso Nietzsche, sorpreso e trasformato dal pensiero dell’eterno ritorno dell’uguale.