Willy Monteiro Duarte era un giovane di origini capoverdiane dell’età di 20 anni e avente la cittadinanza italiana; la sua morte è stata causata dalle ripetute percosse ricevute e subite da Gabriele e Marco Bianchi, da Marco Pincarelli e Francesco Belleggia, nomi ormai noti perché poco dopo l’accaduto ricollegati al crimine in esame. Lo scontro è avvenuto a Colleferro il 6 settembre 2020; secondo la cronaca e i racconti diretti dei testimoni i motivi sono da far risalire al momento in cui Monteiro ha deciso di difendere un amico, che stava già subendo l’aggressione da quegli stessi soggetti che poco dopo lo avrebbero ucciso. La risonanza mediatica che questo caso ha ricevuto è stata notevole e in molti hanno espresso dolore, disgusto e rabbia; di questo caso si sono interessate diverse testate giornalistiche nazionali e regionali e nu¬merosi programmi televisivi. In questi spazi discorsivi/linguistici il caso Monteiro è stato trattato come un esempio di atto d’odio razziale, come conseguenza dell’abuso di sostanze stupefacenti (i due Bianchi assumeva¬no cocaina) o della pratica di arti marziali MMA che alcuni definiscono particolarmente violente. Tuttavia nella discussione in merito alle cause e alle modalità dell’assassinio non si è guardato ad una variabile essenziale sottostante l’accaduto: la maschilità degli aggressori e della vittima. In tal senso si nota come la maschilità non solo non sia una variabile che in queste circostanze viene presa in esame, ma come neppure venga nomi¬nata; l’astrattezza, che quest’assenza comporta, consente il mantenimento del carattere assoluto della maschilità egemone e delle modalità relaziona¬ li conseguenti con le altre maschilità interessate e il femminile (Connell, 1996). Ad essersi interessati al caso non sono state soltanto alcune testate giornalistiche; infatti il caso “Willy Monteiro Duarte” ha suscitato dibat¬titi e confronti anche nell’arena dei digital media, con particolare riferi¬mento al social network facebook. I commenti facebook relativi agli ultimi post presenti sul profilo pub¬blico di Gabriele Bianchi, uno dei protagonisti della vicenda, sono ogget¬to della presente ricerca. In particolare si propone un’analisi di tipo quali - quantitativo che, a partire dalla codifica del suddetto corpus testuale, definisce le possibili intersecazioni tra maschilità, diritto ed etnia; questi legami trovano espressione nel linguaggio del populismo sessuale: con que¬sto termine si sintetizza l’ipotesi di ricerca secondo cui le caratteristiche principali della deriva populista trovino nel linguaggio del senso comune, modalità di espressione dell’ordine di genere. Infatti seppur la maschilità permane in qualità di concetto astratto, questa si rivela e svela in tutte le sue connotazioni simboliche propriamente quando si utilizzano parole con significati violenti nel linguaggio comune, per svilirla.
Maria Urso (2022). «Spero che non vi sia data la possibilità di guardare fuori da una finestra». I mondi semantici online attorno al caso “Willy Monteiro Duarte”. In C. Rinaldi (a cura di), Quaderni del Laboratorio Interdisciplinare di ricerca su Corpi, Diritti, Conflitti (pp. 60-82).
«Spero che non vi sia data la possibilità di guardare fuori da una finestra». I mondi semantici online attorno al caso “Willy Monteiro Duarte”
Maria Urso
2022-06-01
Abstract
Willy Monteiro Duarte era un giovane di origini capoverdiane dell’età di 20 anni e avente la cittadinanza italiana; la sua morte è stata causata dalle ripetute percosse ricevute e subite da Gabriele e Marco Bianchi, da Marco Pincarelli e Francesco Belleggia, nomi ormai noti perché poco dopo l’accaduto ricollegati al crimine in esame. Lo scontro è avvenuto a Colleferro il 6 settembre 2020; secondo la cronaca e i racconti diretti dei testimoni i motivi sono da far risalire al momento in cui Monteiro ha deciso di difendere un amico, che stava già subendo l’aggressione da quegli stessi soggetti che poco dopo lo avrebbero ucciso. La risonanza mediatica che questo caso ha ricevuto è stata notevole e in molti hanno espresso dolore, disgusto e rabbia; di questo caso si sono interessate diverse testate giornalistiche nazionali e regionali e nu¬merosi programmi televisivi. In questi spazi discorsivi/linguistici il caso Monteiro è stato trattato come un esempio di atto d’odio razziale, come conseguenza dell’abuso di sostanze stupefacenti (i due Bianchi assumeva¬no cocaina) o della pratica di arti marziali MMA che alcuni definiscono particolarmente violente. Tuttavia nella discussione in merito alle cause e alle modalità dell’assassinio non si è guardato ad una variabile essenziale sottostante l’accaduto: la maschilità degli aggressori e della vittima. In tal senso si nota come la maschilità non solo non sia una variabile che in queste circostanze viene presa in esame, ma come neppure venga nomi¬nata; l’astrattezza, che quest’assenza comporta, consente il mantenimento del carattere assoluto della maschilità egemone e delle modalità relaziona¬ li conseguenti con le altre maschilità interessate e il femminile (Connell, 1996). Ad essersi interessati al caso non sono state soltanto alcune testate giornalistiche; infatti il caso “Willy Monteiro Duarte” ha suscitato dibat¬titi e confronti anche nell’arena dei digital media, con particolare riferi¬mento al social network facebook. I commenti facebook relativi agli ultimi post presenti sul profilo pub¬blico di Gabriele Bianchi, uno dei protagonisti della vicenda, sono ogget¬to della presente ricerca. In particolare si propone un’analisi di tipo quali - quantitativo che, a partire dalla codifica del suddetto corpus testuale, definisce le possibili intersecazioni tra maschilità, diritto ed etnia; questi legami trovano espressione nel linguaggio del populismo sessuale: con que¬sto termine si sintetizza l’ipotesi di ricerca secondo cui le caratteristiche principali della deriva populista trovino nel linguaggio del senso comune, modalità di espressione dell’ordine di genere. Infatti seppur la maschilità permane in qualità di concetto astratto, questa si rivela e svela in tutte le sue connotazioni simboliche propriamente quando si utilizzano parole con significati violenti nel linguaggio comune, per svilirla.File | Dimensione | Formato | |
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