Maria Urso in “Ero troppo innamorato di mia moglie … ancora mi chiedo cosa possa essere successo”. Le tecniche di neutralizzazione attorno a un caso di violenza domestica analizza, attraverso una prospettiva squisitamente sociologica, gli apparati discorsivi utilizzati da un uomo maltrattante davanti alle istituzioni formali. In qualità di espressione violenta, come osservato dall’autrice, per sua natura privata, la violenza domestica contribuisce al permanere di un ordine di genere che vede l’egemonia maschile come baluardo della quotidianità casalinga e relazionale. In tal senso, Maria Urso ha esaminato un fascicolo di un caso in carico dal 2015 al 2019 presso il Centro Antiviolenza Lia Pipitone (con sede a Palermo che vede un uomo accusato di maltrattamenti. All’interno del fascicolo in esame l’autrice ha osservato che operatrici, operatori e persona maltrattante utilizzano apparati discorsivi molto simili tra loro e che, attraverso l’uso di alcune tecniche di neutralizzazione, l’accusato riesca a legittimare, seppur in parte, il suo agito agli occhi del pubblico istituzionale.
Urso M. (2024). Ero troppo innamorato di mia moglie … ancora mi chiedo cosa possa essere successo. Le tecniche di neutralizzazione attorno a un caso di violenza domestica. In R. Caldarera, M. Urso (a cura di), Quaderni del Laboratorio Interdisciplinare di Ricerca su Corpi, Diritti e Conflitti (pp. 39-48).
Ero troppo innamorato di mia moglie … ancora mi chiedo cosa possa essere successo. Le tecniche di neutralizzazione attorno a un caso di violenza domestica
Urso M.
2024-06-01
Abstract
Maria Urso in “Ero troppo innamorato di mia moglie … ancora mi chiedo cosa possa essere successo”. Le tecniche di neutralizzazione attorno a un caso di violenza domestica analizza, attraverso una prospettiva squisitamente sociologica, gli apparati discorsivi utilizzati da un uomo maltrattante davanti alle istituzioni formali. In qualità di espressione violenta, come osservato dall’autrice, per sua natura privata, la violenza domestica contribuisce al permanere di un ordine di genere che vede l’egemonia maschile come baluardo della quotidianità casalinga e relazionale. In tal senso, Maria Urso ha esaminato un fascicolo di un caso in carico dal 2015 al 2019 presso il Centro Antiviolenza Lia Pipitone (con sede a Palermo che vede un uomo accusato di maltrattamenti. All’interno del fascicolo in esame l’autrice ha osservato che operatrici, operatori e persona maltrattante utilizzano apparati discorsivi molto simili tra loro e che, attraverso l’uso di alcune tecniche di neutralizzazione, l’accusato riesca a legittimare, seppur in parte, il suo agito agli occhi del pubblico istituzionale.File | Dimensione | Formato | |
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