A conclusione del Viale delle Scienze, colonna vertebrale della città universitaria di Palermo, sorgono i Dipartimenti di Scienze progettati, alla fine degli anni Sessanta del XX secolo, da Vittorio Gregotti e Gino Pollini. Le piazze dei Dipartimenti, per posizione e dimensione, si pongono come il principale fulcro urbano del sistema universitario offrendo un luogo di osservazione straordinario sulla corona dei Colli che, come un ampio anfiteatro, segna il limite della piana di Palermo. Le piazze al contempo definiscono una soglia nei confronti della rigogliosa vegetazione della Fossa della Garofala. A pochi metri dal prospetto est dei Dipartimenti di Scienze si trovano due architetture, preesistenze storiche risalenti al parco degli Orléans, iniziali proprietari dell’area. L’edificio prossimo all’ingresso delle piazze è adibito ad asilo nido, il secondo è adoperato come deposito degli attrezzi dagli operai agricoli dell’università. Lo spazio compreso fra queste due architetture e i Dipartimenti di Scienze è oggi occupato da un parcheggio a raso, di circa cento posti auto, e in prossimità del margine sud – sul confine della rampa che conduce ai garage degli stessi Dipartimenti – da un’area recintata per la raccolta dei rifiuti. Tale premessa costituisce l’antefatto del progetto di una scuola materna che, oltre a completare una dotazione indispensabile per le famiglie del personale universitario e per quelle dei quartieri limitrofi, tenta di risolvere lo snodo urbano irrisolto tra i Dipartimenti di Scienze e le preesistenze architettoniche. Il progetto prende corpo da uno scavo che restituisce alla pedonalità la superficie di circa 7500 metri quadrati, oggi occupata da auto e rifiuti. Uno degli accessi agli spazi ipogei della scuola si trova sul fronte meridionale del nuovo intervento caratterizzato da un lungo muro che segue il percorso della rampa di accesso alla quota -4 metri. La pianta ad ‘L’ della scuola è composta da aule e da spazi comuni che prendono aria e luce da una corte rettangolare di circa 400 metri quadri . Tale superficie costituisce il cuore spaziale dell’impianto e, grazie ad una cordonata, un altro possibile accesso alla nuova struttura scolastica. Avvicinandosi alla rampa si coglie pienamente il nuovo rapporto che si stabilisce tra campus universitario e i Dipartimenti di Scienze il cui fronte ad est – libero dalle auto – conclude la prospettiva del nuovo suolo pedonale. Quest’ultimo prosegue anche sul lato sud degli stessi Dipartimenti, esaltando la porosità trasversale prevista da Gregotti e Pollini attraverso le corti presenti fra i vari padiglioni. Il progetto è completato da un ponte pedonale che collega la copertura a prato della scuola materna con le piazze dei Dipartimenti di Scienze e quindi con il prossimo asilo nido, determinando una continuità pedonale inedita.

Sciascia, A. (2024). Progetto per la scuola materna del Parco d'Orléans, Palermo. In G. Cosentino, E. Cresci, C. De Felice, M. Gennari, F. Gracola, B. Guerra (a cura di), Identità dell'architettura italiana (pp. 132-133). Firenze : didapress.

Progetto per la scuola materna del Parco d'Orléans, Palermo

Sciascia, Andrea
2024-11-01

Abstract

A conclusione del Viale delle Scienze, colonna vertebrale della città universitaria di Palermo, sorgono i Dipartimenti di Scienze progettati, alla fine degli anni Sessanta del XX secolo, da Vittorio Gregotti e Gino Pollini. Le piazze dei Dipartimenti, per posizione e dimensione, si pongono come il principale fulcro urbano del sistema universitario offrendo un luogo di osservazione straordinario sulla corona dei Colli che, come un ampio anfiteatro, segna il limite della piana di Palermo. Le piazze al contempo definiscono una soglia nei confronti della rigogliosa vegetazione della Fossa della Garofala. A pochi metri dal prospetto est dei Dipartimenti di Scienze si trovano due architetture, preesistenze storiche risalenti al parco degli Orléans, iniziali proprietari dell’area. L’edificio prossimo all’ingresso delle piazze è adibito ad asilo nido, il secondo è adoperato come deposito degli attrezzi dagli operai agricoli dell’università. Lo spazio compreso fra queste due architetture e i Dipartimenti di Scienze è oggi occupato da un parcheggio a raso, di circa cento posti auto, e in prossimità del margine sud – sul confine della rampa che conduce ai garage degli stessi Dipartimenti – da un’area recintata per la raccolta dei rifiuti. Tale premessa costituisce l’antefatto del progetto di una scuola materna che, oltre a completare una dotazione indispensabile per le famiglie del personale universitario e per quelle dei quartieri limitrofi, tenta di risolvere lo snodo urbano irrisolto tra i Dipartimenti di Scienze e le preesistenze architettoniche. Il progetto prende corpo da uno scavo che restituisce alla pedonalità la superficie di circa 7500 metri quadrati, oggi occupata da auto e rifiuti. Uno degli accessi agli spazi ipogei della scuola si trova sul fronte meridionale del nuovo intervento caratterizzato da un lungo muro che segue il percorso della rampa di accesso alla quota -4 metri. La pianta ad ‘L’ della scuola è composta da aule e da spazi comuni che prendono aria e luce da una corte rettangolare di circa 400 metri quadri . Tale superficie costituisce il cuore spaziale dell’impianto e, grazie ad una cordonata, un altro possibile accesso alla nuova struttura scolastica. Avvicinandosi alla rampa si coglie pienamente il nuovo rapporto che si stabilisce tra campus universitario e i Dipartimenti di Scienze il cui fronte ad est – libero dalle auto – conclude la prospettiva del nuovo suolo pedonale. Quest’ultimo prosegue anche sul lato sud degli stessi Dipartimenti, esaltando la porosità trasversale prevista da Gregotti e Pollini attraverso le corti presenti fra i vari padiglioni. Il progetto è completato da un ponte pedonale che collega la copertura a prato della scuola materna con le piazze dei Dipartimenti di Scienze e quindi con il prossimo asilo nido, determinando una continuità pedonale inedita.
nov-2024
Settore CEAR-09/A - Composizione architettonica e urbana
Sciascia, A. (2024). Progetto per la scuola materna del Parco d'Orléans, Palermo. In G. Cosentino, E. Cresci, C. De Felice, M. Gennari, F. Gracola, B. Guerra (a cura di), Identità dell'architettura italiana (pp. 132-133). Firenze : didapress.
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