Le Sezioni Unite della Cassazione (Cass. n. 3925/2024) hanno ammesso la configurabilità come servitù prediale del parcheggio sul fondo altrui, riconoscendo la sua utilità prediale, che deve essere accertata in concreto unitamente al ricorrere degli altri caratteri “strutturali” di una servitù prediale. La sentenza, che dunque marca la distinzione tra situazioni giuridiche reali e personali, si apprezza per la sua capacità di cogliere nell’utilità prediale l’affiorare di esigenze della persona che assecondano la vocazione produttiva dei beni. L’utilità riservata al fondo dominante convive infatti ambiguamente con un’indiretta utilità personale. Non convince tuttavia l’eccessivo rigore dell’accertamento in concreto preteso dalla Corte, che richiede che la servitù prediale sia localizzata per non mortificare le facoltà di godimento del proprietario del fondo servente: una tale connotazione strutturale rischia piuttosto di limitare la libertà dei privati di regolazione degli aspetti di esercizio del diritto, oltretutto garantita dal carattere suppletivo dell’art. 1065 c.c.
Purpura, A. (2024). L'utilità prediale del parcheggio sul fondo altrui. RIVISTA DI DIRITTO DELL'ECONOMIA, DEI TRASPORTI E DELL'AMBIENTE, XXII, 911-935.
L'utilità prediale del parcheggio sul fondo altrui
Purpura, Alessandro
2024-01-01
Abstract
Le Sezioni Unite della Cassazione (Cass. n. 3925/2024) hanno ammesso la configurabilità come servitù prediale del parcheggio sul fondo altrui, riconoscendo la sua utilità prediale, che deve essere accertata in concreto unitamente al ricorrere degli altri caratteri “strutturali” di una servitù prediale. La sentenza, che dunque marca la distinzione tra situazioni giuridiche reali e personali, si apprezza per la sua capacità di cogliere nell’utilità prediale l’affiorare di esigenze della persona che assecondano la vocazione produttiva dei beni. L’utilità riservata al fondo dominante convive infatti ambiguamente con un’indiretta utilità personale. Non convince tuttavia l’eccessivo rigore dell’accertamento in concreto preteso dalla Corte, che richiede che la servitù prediale sia localizzata per non mortificare le facoltà di godimento del proprietario del fondo servente: una tale connotazione strutturale rischia piuttosto di limitare la libertà dei privati di regolazione degli aspetti di esercizio del diritto, oltretutto garantita dal carattere suppletivo dell’art. 1065 c.c.File | Dimensione | Formato | |
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