Dovere di soccorso in mare e diritto internazionale nella recente giurisprudenza italiana

Throughout the 20th century, the rules of international law on the duty to disembark at sea remained at the margins of scholarly interest. Indeed, they did not give rise to any particular problems of interpretation. Elementary' rules, one might say, whose humanitarian vocation, of immediate comprehension, corresponded to a fairly clear content. This is no longer the case today. Sea rescue is the subject of complex application practices and gives rise to interpretative disputes. Furthermore, judges and scholars have been operating in a social context characterised by an increasing polarisation of the debate between political forces, in the mass media as well as on social networks. The purpose of these few pages is to dwell on the - truly remarkable - contribution offered by recent Italian case-law to the framing of the duty to assist, and in particular on three pronouncements of the Court of Cassation

Per tutto il Novecento le norme di diritto internazionale sul dovere di soccorso in mare sono rimaste ai margini degli interessi degli studiosi. Esse non suscitavano, in effetti, particolari problemi interpretativi. Norme “elementari”, si potrebbe dire, alla cui vocazione umanitaria, di immediata comprensione, corrispondeva un contenuto piuttosto chiaro. Oggi non è più così. Il soccorso in mare è oggetto di prassi applicative complesse e suscita controversie interpretative, impegnando sempre più giurisprudenza e dottrina in uno sforzo di inquadramento non sempre semplice, operato per di più in un contesto sociale caratterizzato da una crescente polarizzazione del dibattito tra le forze politiche, sui mass media e sui social network. Il proposito di queste poche pagine è soffermarsi sul contributo –davvero notevole – offerto dalla recente giurisprudenza italiana all’inquadramento del dovere di soccorso, e in particolare su tre pronunce della Corte di cassazione.