LA TERZA MISSIONE TRA DIDATTICA E RICERCA

The article summarizes the opening of the conference organized by the scientific society PROARCH on the Third Mission, held at the University of Naples Federico II on September 18, 2024. It specifically discusses the contributions to the Third Mission made by professors in CEAR 09/A/B/C. The Third Mission refers to the transfer of knowledge—gained through research and teaching—to civil society, the business sector, and public institutions, in order to foster the cultural, economic, and social growth of the territory. In this context, the University benefits the community, while, conversely, requests from "external" entities positively impact the University, helping to overcome the long-standing issue of academic introversion and offering the University valuable connections to real-world challenges. By considering the many initiatives carried out within Architecture Departments, it becomes clear how these activities both enrich architectural reflection and foster meaningful engagement with external realities. Strengthening both aspects without contradiction requires transcending the traditional division of missions. This approach acknowledges the distinct characteristics of the University as a whole, avoiding the compartmentalization of its outcomes into isolated "boxes." This ongoing exchange of knowledge suggests a model for architecture professors that parallels the commitment of medical professors involved in the national health service, where engagement with society is integral to their role.

L'articolo sintetizza l'apertura del convegno organizzato dalla società scientifica PROARCH sulla terza missione presso l'Università di Napoli Federico II il 18 settembre 2024 e, in particolare, ragiona sul ruolo dei contributi di terza missione prodotti dai docenti del CEAR 09/A/B/C La terza missione riguarda conoscenze – ottenute attraverso azioni di ricerca e di didattica – trasferite alla società civile, al tessuto imprenditoriale e agli enti pubblici per ottenere una crescita culturale, economica e sociale del territorio. L’Università realizza benefici per la collettività e, viceversa, le richieste prodotte dai soggetti “esterni” producono anche sull’Università un effetto positivo, diluendo quella patologia atavica della introversione accademica e offrendo all’Università un contatto con la realtà. Prendendo in considerazione le tante esperienze condotte nei Dipartimenti di architettura si comprende come queste potenzino la riflessione architettonica e, al contempo, predispongano al contatto con la realtà esterna. Potenziare l’una e l’altra senza alcuna contraddizione, significa andare oltre la divisione delle singole missioni cogliendo le differenti caratteristiche dell’università senza dividere i risultati della sua complessiva azione, in scatole ermetiche. Tale possibile continuo travaso consente di prefigurare per i docenti di architettura un impegno analogo a quello messe in atto, per esempio, dai docenti medici impegnati nel servizio sanitario nazionale.