Non era la prima volta che entravo in carcere. Nella mia esperienza di lavoro avevo con una certa frequenza varcato quel pesante cancello di metallo: in più occasioni come docente di corsi di formazione rivolti al personale penitenziario o come accompagnatrice di studenti dei corsi che tengo all’università, e poi per un anno di seguito – fra l’ottobre del 2012 e l’ottobre del 2013 – per ben nove volte mi ero recata in un carcere in località protetta per incontrare Gaspare Spatuzza, per realizzare con lui una lunga intervista poi confluita in una sofferta pubblicazione . Per questo, quando mi è stata proposta questa singolare esperienza di tenere un seminario su “Identità in movimento”, rivolto a un pubblico misto formato da partecipanti detenuti e da studenti e studentesse selezionati/e dell’ateneo palermitano, ho subito aderito con entusiasmo e con cautela, consapevole della particolarità, ma anche della delicatezza dell’operazione cui stavo per dare il mio contributo. Scorrendo il programma del corso è stato quasi naturale selezionare, tra i tanti possibili argomenti, uno di quelli che mi sta più a cuore e di cui spesso parlo anche durante i miei normali corsi universitari: il perenne mutamento identitario inframmezzato dalle tante fratture biografiche
Dino, A. (2024). Giorno 8 Identità e fratture biografiche Il perenne mutamento identitario. In A. Sciurba (a cura di), Identità in movimento. Diario di un’esperienza didattica alla Casa di Reclusione di Ucciardone di Palermo (pp. 89-100). Pisa : Pacini.
Giorno 8 Identità e fratture biografiche Il perenne mutamento identitario
Dino, Alessandra
2024-01-01
Abstract
Non era la prima volta che entravo in carcere. Nella mia esperienza di lavoro avevo con una certa frequenza varcato quel pesante cancello di metallo: in più occasioni come docente di corsi di formazione rivolti al personale penitenziario o come accompagnatrice di studenti dei corsi che tengo all’università, e poi per un anno di seguito – fra l’ottobre del 2012 e l’ottobre del 2013 – per ben nove volte mi ero recata in un carcere in località protetta per incontrare Gaspare Spatuzza, per realizzare con lui una lunga intervista poi confluita in una sofferta pubblicazione . Per questo, quando mi è stata proposta questa singolare esperienza di tenere un seminario su “Identità in movimento”, rivolto a un pubblico misto formato da partecipanti detenuti e da studenti e studentesse selezionati/e dell’ateneo palermitano, ho subito aderito con entusiasmo e con cautela, consapevole della particolarità, ma anche della delicatezza dell’operazione cui stavo per dare il mio contributo. Scorrendo il programma del corso è stato quasi naturale selezionare, tra i tanti possibili argomenti, uno di quelli che mi sta più a cuore e di cui spesso parlo anche durante i miei normali corsi universitari: il perenne mutamento identitario inframmezzato dalle tante fratture biograficheFile | Dimensione | Formato | |
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