The presentations of the restoration sites in Sicily in those years contributed to the construction of the Venice Charter of 1964. The evaluations on the theme of reuse, the reflections presented in Venice by the reports of the superintendents Giuseppe Giaccone and Pietro Griffo, appear significant. The first illustrated the restoration of the church of SS. Salvatore of Palermo and its reuse as an auditorium, the second the restoration of the convent of S. Nicola in Agrigento and its reuse as a conference room and library. The two projects, by architect Franco Minissi, propose solutions that maintain the needs of conservation on the one hand and use of “useful functions” on the other without modifying the distribution scheme or altering the document (article 5). The contribution that emerges from the interventions shows how it is possible to guarantee the distinguishability of the addition in harmony with the existing, declaring “the sign of our era” (art. 9). The essay illustrates the current value of both projects, in relation to the “test of time” they have passed.
Alla costruzione della Carta di Venezia per i lavori del congresso internazionale del maggio 1964, proposta da P. Gazzola e R. Pane e approvata all’unanimità da tutti i delegati presenti, hanno dato un apporto anche le presentazioni di alcuni cantieri di restauro della Sicilia di quegli anni. Significative appaiono le valutazioni sul tema del riuso e del linguaggio architettonico da ammettere nei progetti di restauro, riflessioni presentate a Venezia dalle relazioni dei soprintendenti G. Giaccone e P. Griffo. Il primo illustrerà il restauro per la chiesa del SS. Salvatore di Palermo e il riuso ad auditorium di F. Minissi, il secondo il restauro del convento di S. Nicola di Agrigento, con il riuso a sala conferenze e biblioteca dello stesso Minissi. Nel progetto di Palermo, Giaccone fa emergere in che modo, dopo gli interventi di restauro post bellici, l’adattamento della chiesa a nuove funzioni di auditorium è stato realizzato con i più moderni criteri e materiali, scientificamente più adatti per ottenere una adeguata acustica, nuove destinazioni d’uso dentro spazi esistenti e un arredo che dialoga con i valori formali della chiesa barocca. Nel progetto agrigentino, Griffo sottolinea quanto «l'unità» in cui è stata intesa l'opera, ha assicurato una compatibilità tra strutture antiche ed aggiunte moderne, tra sistema statico originario e modello d'intervento. Il tema del riuso, in questo caso, si esprime attraverso la scelta dell’evidente «indipendenza strutturale» tra antico e nuovo, evidenziata con un linguaggio architettonico che marca la distinguibilità tra parti restaurate e parti aggiunte. I due progetti presentati a Venezia hanno dunque avuto il merito di rispondere alle richieste della società da un lato di conservare e dall’altro di garantire la «loro utilizzazione in funzione utili» senza modificare lo schema distributivo o alterare il documento materiale (art. 5). Il contributo che emerge ulteriormente dagli interventi mostra come sia possibile garantire una distinguibilità dell’aggiunta in armonia con l’esistente dichiarando «il segno della nostra epoca» (art. 9). Il saggio illustrerà il valore ancora attuale di entrambi i progetti, che resistono alla prova del tempo, nella loro qualità architettonica formale e di fruizione.
Barone, Z., Scaduto, R. (2024). Per la Carta di Venezia : contributo dalla Sicilia sul tema del riuso dei monumenti. RESTAURO ARCHEOLOGICO, 2(1), 176-181.
Per la Carta di Venezia : contributo dalla Sicilia sul tema del riuso dei monumenti
Barone, Zaira;Scaduto, Rosario
2024-10-01
Abstract
The presentations of the restoration sites in Sicily in those years contributed to the construction of the Venice Charter of 1964. The evaluations on the theme of reuse, the reflections presented in Venice by the reports of the superintendents Giuseppe Giaccone and Pietro Griffo, appear significant. The first illustrated the restoration of the church of SS. Salvatore of Palermo and its reuse as an auditorium, the second the restoration of the convent of S. Nicola in Agrigento and its reuse as a conference room and library. The two projects, by architect Franco Minissi, propose solutions that maintain the needs of conservation on the one hand and use of “useful functions” on the other without modifying the distribution scheme or altering the document (article 5). The contribution that emerges from the interventions shows how it is possible to guarantee the distinguishability of the addition in harmony with the existing, declaring “the sign of our era” (art. 9). The essay illustrates the current value of both projects, in relation to the “test of time” they have passed.File | Dimensione | Formato | |
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