Questo breve scritto vuole esplorare, senza avere la pretesa di giungere ad affrettate e, probabilmente, inutili conclusioni, come il concetto di ‘misura’, nella più ampia accezione del termine, abbia ‘disegnato’ il corpus dell’architettura, della città e dell’arte, ma soprattutto il rapporto dell’uomo con ciò che lo circonda e se questo concetto, o il suo contrario, abbia determinato alcune derive provocanti ferite non sanate ormai purtroppo dolorosamente cicatrizzate. Si vuole attingere dalla storia delle ‘cose’ per indagare alcune delle questioni che la ‘misura’ e il suo contrario inevitabilmente hanno posto e determinato e se è possibile, attraverso gli attuali modi con i quali si manifesta la rappresentazione, capire quale contributo essa possa offrire ai numerosi ambiti multidisciplinari e ai ‘fatti’ che investono le tematiche dell’architettura e della città. Appare non necessario focalizzare l’attenzione su un manufatto, su un oggetto, su un brano di città ma sembra opportuno tracciare un discorso, apparentemente poco lineare, sulle questioni che i temi di misura e dismisura possono scaturire indagando ‘separatamente’ architettura, arte e città.
Maggio, F., Garozzo, A. (2024). Ironie, prassi e sconfitte tra misura e dismisura. In F. Bergamo, A. Calandriello, M. Ciammaichella, I. Friso, F. Gay, G. Liva, et al. (a cura di), Misura / Dismisura : Ideare Conoscere Narrare Measure / Out of measure : Devising Knowing Narrating (pp. 3181-3202). Milano : Franco Angeli.
Ironie, prassi e sconfitte tra misura e dismisura
Maggio, Francesco;Garozzo, Alessia
2024-09-01
Abstract
Questo breve scritto vuole esplorare, senza avere la pretesa di giungere ad affrettate e, probabilmente, inutili conclusioni, come il concetto di ‘misura’, nella più ampia accezione del termine, abbia ‘disegnato’ il corpus dell’architettura, della città e dell’arte, ma soprattutto il rapporto dell’uomo con ciò che lo circonda e se questo concetto, o il suo contrario, abbia determinato alcune derive provocanti ferite non sanate ormai purtroppo dolorosamente cicatrizzate. Si vuole attingere dalla storia delle ‘cose’ per indagare alcune delle questioni che la ‘misura’ e il suo contrario inevitabilmente hanno posto e determinato e se è possibile, attraverso gli attuali modi con i quali si manifesta la rappresentazione, capire quale contributo essa possa offrire ai numerosi ambiti multidisciplinari e ai ‘fatti’ che investono le tematiche dell’architettura e della città. Appare non necessario focalizzare l’attenzione su un manufatto, su un oggetto, su un brano di città ma sembra opportuno tracciare un discorso, apparentemente poco lineare, sulle questioni che i temi di misura e dismisura possono scaturire indagando ‘separatamente’ architettura, arte e città.File | Dimensione | Formato | |
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