La Fede negli astri di Fritz Saxl è stato recentemente ripubblicato, dopo la prima edizione del 1985, presso la collana Universale dell’editore Bollati Boringhieri. Questa edizione si segnala per la cura e la ricca introduzione di Salvatore Settis – oggi direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa e da sempre tra i più illustri esperti del lascito warburghiano –, in cui si ripercorrono gli snodi essenziali della biografia intellettuale di Fritz Saxl, inizialmente discepolo di Wölfflin e poi tra più noti epigoni dello storico dell’arte amburghese Aby Warburg. Fedele continuatore del progetto del suo maestro, Saxl contribuì a creare un vero e proprio spazio di pensiero – Denkraum – costituito dalla vastissima Kulturwissenschaftliche Bibliothek Warburg , allestita ad Amburgo nei primi anni del Novecento e ampliata a tal punto che già nel 1929 comprendeva l’impressionante numero di 65000 volumi. La volontà di Warburg era stata, infatti, quella di allestire uno spazio che permettesse di poter stabilire legami ovunque esistessero frontiere tra le discipline. Questo spazio fu, pertanto, il luogo di costituzione della “scienza senza nome” warburghiana: biblioteca di lavoro e contemporaneamente luogo adibito alla formulazione di questioni aperte, al cui vertice si collocava il problema del tempo e della storia; a questo proposito Saxl poteva affermare che proprio al vertice (an der Spitze) della Biblioteca doveva essere collocata la sezione di filosofia della storia. Fu proprio grazie alla determinazione e alla dedizione di Saxl che nel 1933, dopo le prime persecuzioni naziste, la Biblioteca Warburg fu traghettata da Amburgo a Londra, garantendo al Warburg Institute la possibilità di essere ancora oggi un importante ed attivo centro di ricerca.

REBECCHI MARIE (2008). Recensione di F. Saxl, La fede negli astri dall'antichità al Rinascimento, Bollati Boringhieri, Torino 2008.

Recensione di F. Saxl, La fede negli astri dall'antichità al Rinascimento, Bollati Boringhieri, Torino 2008

REBECCHI, Marie
2008-01-01

Abstract

La Fede negli astri di Fritz Saxl è stato recentemente ripubblicato, dopo la prima edizione del 1985, presso la collana Universale dell’editore Bollati Boringhieri. Questa edizione si segnala per la cura e la ricca introduzione di Salvatore Settis – oggi direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa e da sempre tra i più illustri esperti del lascito warburghiano –, in cui si ripercorrono gli snodi essenziali della biografia intellettuale di Fritz Saxl, inizialmente discepolo di Wölfflin e poi tra più noti epigoni dello storico dell’arte amburghese Aby Warburg. Fedele continuatore del progetto del suo maestro, Saxl contribuì a creare un vero e proprio spazio di pensiero – Denkraum – costituito dalla vastissima Kulturwissenschaftliche Bibliothek Warburg , allestita ad Amburgo nei primi anni del Novecento e ampliata a tal punto che già nel 1929 comprendeva l’impressionante numero di 65000 volumi. La volontà di Warburg era stata, infatti, quella di allestire uno spazio che permettesse di poter stabilire legami ovunque esistessero frontiere tra le discipline. Questo spazio fu, pertanto, il luogo di costituzione della “scienza senza nome” warburghiana: biblioteca di lavoro e contemporaneamente luogo adibito alla formulazione di questioni aperte, al cui vertice si collocava il problema del tempo e della storia; a questo proposito Saxl poteva affermare che proprio al vertice (an der Spitze) della Biblioteca doveva essere collocata la sezione di filosofia della storia. Fu proprio grazie alla determinazione e alla dedizione di Saxl che nel 1933, dopo le prime persecuzioni naziste, la Biblioteca Warburg fu traghettata da Amburgo a Londra, garantendo al Warburg Institute la possibilità di essere ancora oggi un importante ed attivo centro di ricerca.
2008
Settore M-FIL/04 - Estetica
REBECCHI MARIE (2008). Recensione di F. Saxl, La fede negli astri dall'antichità al Rinascimento, Bollati Boringhieri, Torino 2008.
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