E’ ormai opinione comune che un’azione di contrasto efficace al crimine organizzato, specie quello di tipo mafioso, è possibile solo se si affianca all’azione repressiva “classica” un intervento patrimoniale diretto ad eliminare i profitti illecitamente accumulati, che costituiscono la causa principale di questo tipo di delitti. Questa esigenza, in particolare, ha condotto nel nostro Paese all’adozione nel tempo di un articolato sistema normativo, finalizzato ad integrare la legislazione in tema di antimafia, sia mediante strumenti repressivi rivolti ai singoli soggetti che partecipano ai sodalizi mafiosi, sia, soprattutto, attraverso aggressioni patrimoniali, volte ad impoverire e, per tale via, ad indebolire le associazioni e le loro capacità espansioniste. D’altra parte, nella lotta al crimine organizzato, l’utilizzo di misure che mirano a minare le fondamenta delle associazioni mafiose mediante l’aggressione ai rispettivi patrimoni, sul presupposto della loro presunta provenienza illecita, costituisce, nel diritto penale moderno, un sistema centrale, sulla cui efficacia il legislatore sembra ormai fare sempre più affidamento. La ricerca da me svolta attiene proprio allo studio degli strumenti di contrasto alle forme di occultamento dei patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni di tipo mafioso, con particolare riguardo alla fattispecie di cui all’ex articolo 12 quinquies della legge n. 356 del 1992, attraverso la quale il legislatore ha inteso sanzionare l’attribuzione fittizia a terzi di denaro, beni o altre utilità, effettuata al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale o di contrabbando, ovvero di agevolare la commissione di uno dei delitti previsti dagli artt. 648, 648 bis e 648 ter c.p. Lo studio si sviluppa attraverso una parte teorica ed una parte pratica.

Cristina Ingrao (2019). Il reato di trasferimento fraudolento di valori: caratteri e limiti applicativi alla luce di un campione di giudizi delle corti di Palermo. RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO PENALE DELL'ECONOMIA(3-4), 872-929.

Il reato di trasferimento fraudolento di valori: caratteri e limiti applicativi alla luce di un campione di giudizi delle corti di Palermo

Cristina Ingrao
2019-01-01

Abstract

E’ ormai opinione comune che un’azione di contrasto efficace al crimine organizzato, specie quello di tipo mafioso, è possibile solo se si affianca all’azione repressiva “classica” un intervento patrimoniale diretto ad eliminare i profitti illecitamente accumulati, che costituiscono la causa principale di questo tipo di delitti. Questa esigenza, in particolare, ha condotto nel nostro Paese all’adozione nel tempo di un articolato sistema normativo, finalizzato ad integrare la legislazione in tema di antimafia, sia mediante strumenti repressivi rivolti ai singoli soggetti che partecipano ai sodalizi mafiosi, sia, soprattutto, attraverso aggressioni patrimoniali, volte ad impoverire e, per tale via, ad indebolire le associazioni e le loro capacità espansioniste. D’altra parte, nella lotta al crimine organizzato, l’utilizzo di misure che mirano a minare le fondamenta delle associazioni mafiose mediante l’aggressione ai rispettivi patrimoni, sul presupposto della loro presunta provenienza illecita, costituisce, nel diritto penale moderno, un sistema centrale, sulla cui efficacia il legislatore sembra ormai fare sempre più affidamento. La ricerca da me svolta attiene proprio allo studio degli strumenti di contrasto alle forme di occultamento dei patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni di tipo mafioso, con particolare riguardo alla fattispecie di cui all’ex articolo 12 quinquies della legge n. 356 del 1992, attraverso la quale il legislatore ha inteso sanzionare l’attribuzione fittizia a terzi di denaro, beni o altre utilità, effettuata al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale o di contrabbando, ovvero di agevolare la commissione di uno dei delitti previsti dagli artt. 648, 648 bis e 648 ter c.p. Lo studio si sviluppa attraverso una parte teorica ed una parte pratica.
2019
Cristina Ingrao (2019). Il reato di trasferimento fraudolento di valori: caratteri e limiti applicativi alla luce di un campione di giudizi delle corti di Palermo. RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO PENALE DELL'ECONOMIA(3-4), 872-929.
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