Indagare, comprendere e orientare i linguaggi della città è sempre stata una delle sfide più esaltanti dell’urbanista, concreta ambizione di coloro che la riconoscono come complesso organismo intelligente, concretizzazione del patto di cittadinanza e generatrice di vita comunitaria, e non solo come organizzazione di funzioni o concentrato di patologie. Prima ancora che la disciplina urbanistica consolidasse il suo moderno corpus diagnostico, progettuale e normativo, la città trasmetteva messaggi plurimi e comunicava con i suoi abitanti e con i fruitori attraverso i suoi linguaggi spaziali, architettonici e decorativi, cantava con le sue cattedrali, declamava con gli edifici civili, ritmava la vita con i suoi percorsi, orientava con i suoi recinti: “urbs est laicorum literatura” potremmo dire. La città si offriva come ipertesto, concretizzazione plastica dell’arte della memoria, retorica materiale ed enciclopedia sociale per gli abitanti. E il progetto della città, dal medioevo in poi, ha intessuto con le componenti comunicative un’inestricabile rete di relazioni, creando feconde sinapsi tra assetto urbano, qualità dell’architettura, estetica dell’arte e comunicazione del rango urbano.
CARTA, M. (2011). Per una wikipedia urbana: sfide del progetto urbanistico. TRIA, 7(7), 69-80.
Per una wikipedia urbana: sfide del progetto urbanistico
CARTA, Maurizio
2011-01-01
Abstract
Indagare, comprendere e orientare i linguaggi della città è sempre stata una delle sfide più esaltanti dell’urbanista, concreta ambizione di coloro che la riconoscono come complesso organismo intelligente, concretizzazione del patto di cittadinanza e generatrice di vita comunitaria, e non solo come organizzazione di funzioni o concentrato di patologie. Prima ancora che la disciplina urbanistica consolidasse il suo moderno corpus diagnostico, progettuale e normativo, la città trasmetteva messaggi plurimi e comunicava con i suoi abitanti e con i fruitori attraverso i suoi linguaggi spaziali, architettonici e decorativi, cantava con le sue cattedrali, declamava con gli edifici civili, ritmava la vita con i suoi percorsi, orientava con i suoi recinti: “urbs est laicorum literatura” potremmo dire. La città si offriva come ipertesto, concretizzazione plastica dell’arte della memoria, retorica materiale ed enciclopedia sociale per gli abitanti. E il progetto della città, dal medioevo in poi, ha intessuto con le componenti comunicative un’inestricabile rete di relazioni, creando feconde sinapsi tra assetto urbano, qualità dell’architettura, estetica dell’arte e comunicazione del rango urbano.File | Dimensione | Formato | |
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