Fra Sei e Settecento nei monasteri femminili di Palermo la musica costituiva un elemento fondamentale alla vita di comunità. Presenza costante nella quotidianità liturgica, la pratica musicale accompagnava i momenti salienti dell’esperienza personale delle religiose, segnando in vario modo i complessi rapporti tra istituzioni e territorio urbano. Anche le feste più importanti prevedevano un accompagnamento sonoro all’altezza dell’evento, spesso affidato a musicisti professionisti che il monastero di turno poteva ingaggiare in pianta stabile o viceversa chiamare occasionalmente dall’esterno. Nel caso dei monasteri più prestigiosi gli esecutori erano spesso organizzati in cappelle di musica, la cui cura e gestione era affidata a un maestro selezionato tra i nomi più in vista del panorama cittadino. Partendo da queste premesse, il saggio intende esaminare le attività musicali promosse dai monasteri femminili palermitani alla luce delle notizie contenute sia nelle fonti d'archivio sia nei libretti che ci sono rimasti. Entrambe le tipologie di documenti fanno spesso riferimento a maestri di cappella, il cui compito era anche quello di istruire musicalmente le religiose del monastero. Ciò dimostra come le monache coltivassero in prima persona il canto figurato e la pratica strumentale, contravvenendo in modo sistematico alle direttive ufficiali che vietavano la musica profana e le esibizioni in pubblico.

Grippaudo Ilaria (2024). “Diletti musicali” delle monache palermitane (secc. XVII-XVIII). In M. Perez, M. Alfano, G. Cucco (a cura di), Frontespizi parlanti. Musica, luoghi, potere (pp. 27-31). Palermo : Regione siciliana - Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana - Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana.

“Diletti musicali” delle monache palermitane (secc. XVII-XVIII)

Grippaudo Ilaria
Primo
2024-01-01

Abstract

Fra Sei e Settecento nei monasteri femminili di Palermo la musica costituiva un elemento fondamentale alla vita di comunità. Presenza costante nella quotidianità liturgica, la pratica musicale accompagnava i momenti salienti dell’esperienza personale delle religiose, segnando in vario modo i complessi rapporti tra istituzioni e territorio urbano. Anche le feste più importanti prevedevano un accompagnamento sonoro all’altezza dell’evento, spesso affidato a musicisti professionisti che il monastero di turno poteva ingaggiare in pianta stabile o viceversa chiamare occasionalmente dall’esterno. Nel caso dei monasteri più prestigiosi gli esecutori erano spesso organizzati in cappelle di musica, la cui cura e gestione era affidata a un maestro selezionato tra i nomi più in vista del panorama cittadino. Partendo da queste premesse, il saggio intende esaminare le attività musicali promosse dai monasteri femminili palermitani alla luce delle notizie contenute sia nelle fonti d'archivio sia nei libretti che ci sono rimasti. Entrambe le tipologie di documenti fanno spesso riferimento a maestri di cappella, il cui compito era anche quello di istruire musicalmente le religiose del monastero. Ciò dimostra come le monache coltivassero in prima persona il canto figurato e la pratica strumentale, contravvenendo in modo sistematico alle direttive ufficiali che vietavano la musica profana e le esibizioni in pubblico.
2024
Settore L-ART/07 - Musicologia E Storia Della Musica
Grippaudo Ilaria (2024). “Diletti musicali” delle monache palermitane (secc. XVII-XVIII). In M. Perez, M. Alfano, G. Cucco (a cura di), Frontespizi parlanti. Musica, luoghi, potere (pp. 27-31). Palermo : Regione siciliana - Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana - Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana.
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