The paper addresses the issue of judicial assessment of the reparative outcome pursuant to Legislative Decree no. 150 of 2022, both in the cognitive and enforcement stages, exploring the profound differences between the reparative ritual and procedural ascertainment. In looking at the essential features of the mediator's equiproximity and the equal protagonism of the victim and the person indicated as the offender, the paper addresses all the perplexities that the formal introduction of restorative justice has evoked in the first months of application of the reform, particularly with reference to the power of referral vested in the judicial authority, and confirms the full validity of the procedural guarantees in protection of the " fair decision". Respect for the presumption of innocence, the right of defense, and the principle of adversarial proceedings stands out in a composite dimension of the contributions to conviction, which now also benefits from the outcome of the meeting in the "reparative chamber". Against the backdrop of an approach based on trust rather than forgiveness, new judicial discretions on punishment are marked out in view of a better achievement of the ultima ratio.

Il contributo affronta il tema della valutazione giudiziale dell'esito riparativo ex d.lgs. n. 150 del 2022 sia in sede di cognizione sia in sede di esecuzione esplorando le differenze profonde fra il rituale riparativo e l'accertamento processuale. Nel guardare ai tratti essenziali dell'equiprossimità del mediatore e dell’equiprotagonismo della vittima e della persona indicata come autore dell’offesa, si affrontano tutte le perplessità che l'ingresso formale della giustizia riparativa ha evocato nei primi mesi di applicazione della riforma, soprattutto con riferimento al potere di invio rimesso all'autorità giudiziaria, e si attesta la piena tenuta delle garanzie processuali a presidio della “decisione giusta” . Il rispetto della presunzione di non colpevolezza, del diritto di difesa, del principio del contraddittorio risalta in una dimensione composita degli apporti al convincimento, che si giova oggi anche del risultato dell'incontro nella "camera riparativa". Sullo sfondo un approccio fondato sulla fiducia e non sul perdono segna nuove discrezionalità giudiziali sulla pena in vista di un miglior raggiungimento dell’ultima ratio.

Paola Maggio (2024). LE VALUTAZIONI DA PARTE DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA. In Valentina Bonini (a cura di), La Giustizia riparativa. d.lgs. n. 150/2022- d.lgs. n. 31/2024 (pp. 171-214). Torino : Giappichelli.

LE VALUTAZIONI DA PARTE DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA

Paola Maggio
2024-05-29

Abstract

The paper addresses the issue of judicial assessment of the reparative outcome pursuant to Legislative Decree no. 150 of 2022, both in the cognitive and enforcement stages, exploring the profound differences between the reparative ritual and procedural ascertainment. In looking at the essential features of the mediator's equiproximity and the equal protagonism of the victim and the person indicated as the offender, the paper addresses all the perplexities that the formal introduction of restorative justice has evoked in the first months of application of the reform, particularly with reference to the power of referral vested in the judicial authority, and confirms the full validity of the procedural guarantees in protection of the " fair decision". Respect for the presumption of innocence, the right of defense, and the principle of adversarial proceedings stands out in a composite dimension of the contributions to conviction, which now also benefits from the outcome of the meeting in the "reparative chamber". Against the backdrop of an approach based on trust rather than forgiveness, new judicial discretions on punishment are marked out in view of a better achievement of the ultima ratio.
29-mag-2024
Paola Maggio (2024). LE VALUTAZIONI DA PARTE DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA. In Valentina Bonini (a cura di), La Giustizia riparativa. d.lgs. n. 150/2022- d.lgs. n. 31/2024 (pp. 171-214). Torino : Giappichelli.
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