L’immagine della Sicilia medievale tra profezie post eventum e lamentationes

The conflict between the Swabians and the Angevins was fueled by the propaganda of their respective chancelleries which aimed to legitimize their own political side and delegitimize the opposing side. In "De rebus siculis" Pietro da Eboli portrayed Tancred, opponent of Henry VI, as a usurper, a monkey and an abortion of nature, while the "Epistola", a post eventum prophecy with apocalyptic tones, describes the brutal violence perpetrated in Sicily by the soldiers of Henry VI. We find prophetic tones in the "Adhortatio" of Pietro de Prezza, the voice of the Ghibellines who attempted to convince Frederick of Thuringia to avenge Corradino, and in the speech addressed by Pandolfo Falcone to James II of Aragon. The crisis of the fourteenth century is well illustrated in the "Quaedam Profetia", while it is difficult to grasp the connections with historical events in "Di tramontana l'aquila potenti", which merges two prophecies. The post eventum prophecy is a useful oxymoron that allows us to describe the difficult moments of dynastic transition with false detachment and to express political opposition by recalling the mythical past of an island imagined as happy, fertile and lush.

Il conflitto tra svevi e angioini fu alimentato dalla propaganda delle rispettive cancelleria che miravano a legittimare la propria parte politica e a delegittimare quella avversa. Nel "De rebus siculis" Pietro da Eboli dipinse Tancredi, avversario di Enrico VI, come un usurpatore, una scimmia e un aborto di natura, mentre nell’ "Epistola", profezia post eventum dai toni apocalittici, furono descritte le violenze efferate perpetrate in Sicilia dai soldati di Enrico VI. Ritroviamo toni profetici nell’Adhortatio di Pietro de Prezza, voce dei ghibellini che tentarono di convincere Federico di Turingia a vendicare Corradino, e nel discorso rivolto da Pandolfo Falcone a Giacomo II d’Aragona. La crisi del Trecento è ben illustrata nella "Quaedam Profetia", mentre risulta difficile cogliere gli agganci con gli eventi storici in "Di tramontana l’aquila potenti", che fonde due profezie. La profezia post eventum è un utile ossimoro che consente di descrivere i difficili momenti di transizione dinastica con finto distacco e di esprimere l’opposizione politica rievocando il mitico passato di un’isola immaginata felice, fertile e rigogliosa.