Nel 1987 il rapporto Brundtland offriva una definizione comunemente accettata di sviluppo sostenibile, ovvero “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”. Con notevole fortuna negli ultimi decenni, il concetto di “sviluppo sostenibile” si è affermato come paradigma universale di sviluppo in un mondo sempre più consapevole dei propri impatti sull’ambiente e sulla società. Su queste urgenze si allineano i programmi d’azione delle Nazioni Unite. Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs) del 2000 prima e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile con i suoi 17 goals (SDGs) dopo, a partire dal 2015. Con il con il 2030 dietro l’angolo, il contributo intende riflettere sull’Agenda 2030 evidenziandone contraddizioni e contronarrazioni.
Crobe, S. (2023). L’Agenda 2030 tra contraddizioni e contronarrazioni. IN FOLIO(42), 6-7.
L’Agenda 2030 tra contraddizioni e contronarrazioni
Crobe, Stefania
2023-01-01
Abstract
Nel 1987 il rapporto Brundtland offriva una definizione comunemente accettata di sviluppo sostenibile, ovvero “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”. Con notevole fortuna negli ultimi decenni, il concetto di “sviluppo sostenibile” si è affermato come paradigma universale di sviluppo in un mondo sempre più consapevole dei propri impatti sull’ambiente e sulla società. Su queste urgenze si allineano i programmi d’azione delle Nazioni Unite. Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs) del 2000 prima e l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile con i suoi 17 goals (SDGs) dopo, a partire dal 2015. Con il con il 2030 dietro l’angolo, il contributo intende riflettere sull’Agenda 2030 evidenziandone contraddizioni e contronarrazioni.| File | Dimensione | Formato | |
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