Obiettivo del presente lavoro è stato quello di valutare gli effetti del riscaldamento per 30 minuti a 160 o 380°C e del successivo inumidimento con acqua dolce o marina, come imitazione di un incendio forestale seguito da spegnimento, sulla stabilità della biomassa microbica di suoli sotto diversa copertura forestale (Eucalyptus camaldulensis, E. occidentalis, Cupressus sempervirens, Pinus halepensis). Dai risultati è emerso che la temperatura di riscaldamento più elevata (380°C) è il fattore che ha avuto il maggiore impatto sulla stabilità della comunità microbica sottoposta al disturbo. Il tipo di specie forestale ha avuto un ruolo importante sulla comunità microbica solo per i suoli riscaldati 160°C. L’acqua marina, utilizzata per inumidire i suoli riscaldati, ha provocato un decremento della comunità microbica, specialmente della componente fungina, rispetto ai rispettivi suoli inumiditi con acqua dolce. Sulla base dei risultati ottenuti è emerso che la comunità microbica che ha mostrato una minore stabilità al disturbo è quella che si è stabilita sotto Pinus halepensis. La biomassa fungina è stata la componente microbica più danneggiata dal riscaldamento e dall’inumidimento dei suoli con acqua marina.
Laudicina, V.A., Badalucco, L., Indorante, A., Palazzolo, E. (2011). Stabilità della comunità microbica di suoli boschivi dopo riscaldamento ed inumidimento controllati. EQA, 7, 27-34.
Stabilità della comunità microbica di suoli boschivi dopo riscaldamento ed inumidimento controllati
LAUDICINA, Vito Armando;BADALUCCO, Luigi;INDORANTE, Antonino;PALAZZOLO, Eristanna
2011-01-01
Abstract
Obiettivo del presente lavoro è stato quello di valutare gli effetti del riscaldamento per 30 minuti a 160 o 380°C e del successivo inumidimento con acqua dolce o marina, come imitazione di un incendio forestale seguito da spegnimento, sulla stabilità della biomassa microbica di suoli sotto diversa copertura forestale (Eucalyptus camaldulensis, E. occidentalis, Cupressus sempervirens, Pinus halepensis). Dai risultati è emerso che la temperatura di riscaldamento più elevata (380°C) è il fattore che ha avuto il maggiore impatto sulla stabilità della comunità microbica sottoposta al disturbo. Il tipo di specie forestale ha avuto un ruolo importante sulla comunità microbica solo per i suoli riscaldati 160°C. L’acqua marina, utilizzata per inumidire i suoli riscaldati, ha provocato un decremento della comunità microbica, specialmente della componente fungina, rispetto ai rispettivi suoli inumiditi con acqua dolce. Sulla base dei risultati ottenuti è emerso che la comunità microbica che ha mostrato una minore stabilità al disturbo è quella che si è stabilita sotto Pinus halepensis. La biomassa fungina è stata la componente microbica più danneggiata dal riscaldamento e dall’inumidimento dei suoli con acqua marina.File | Dimensione | Formato | |
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