Con il decreto legislativo n. 26 del 2023, il legislatore italiano ha inserito nel codice di consumo, all’art. 27, il comma 15-bis, con cui viene recepita la disposi-zione della direttiva 2019/2161 (che ha inserito l’art. 11-bis nella dir. 2005/29), vol-ta a prevedere dei rimedi individuali per il consumatore leso da una pratica commerciale scorretta. Tra i rimedi nuovi figurano il risarcimento del danno, che si ritiene ascrivibile alla responsabilità contrattuale, a prescindere dalla diversità tra professionista scorretto e controparte contrattuale, ma anche rimedi contrattuali (la risoluzione e la riduzione del prezzo), ferma restando per il consumatore leso la possibilità di esperire ulteriori rimedi a vocazione generale previsti dal diritto statuale o dal diritto europeo. Il saggio mostra come la tutela del consumatore leso da una pratica commerciale scorretta non si esaurisce in una selezione di rimedi esclusivi ma diviene “endemica” sia per la capacità delle pratiche commerciali scorrette di essere tra-sversali all’intero sistema di tutela di un ordinamento sia per l’incapacità del legislatore italiano di costruire il regime degli stessi rimedi individuati (disattendendo l’ampia discrezionalità conferita dal legislatore europeo, a dispetto del proposito di armonizzazione massima).
alessandro purpura (2023). Private enforcement delle pratiche commerciali scorrette : il nuovo comma 15-bis dell'art. 27 c. cons. EUROPA E DIRITTO PRIVATO(4), 815-851.
Private enforcement delle pratiche commerciali scorrette : il nuovo comma 15-bis dell'art. 27 c. cons.
alessandro purpura
2023-12-01
Abstract
Con il decreto legislativo n. 26 del 2023, il legislatore italiano ha inserito nel codice di consumo, all’art. 27, il comma 15-bis, con cui viene recepita la disposi-zione della direttiva 2019/2161 (che ha inserito l’art. 11-bis nella dir. 2005/29), vol-ta a prevedere dei rimedi individuali per il consumatore leso da una pratica commerciale scorretta. Tra i rimedi nuovi figurano il risarcimento del danno, che si ritiene ascrivibile alla responsabilità contrattuale, a prescindere dalla diversità tra professionista scorretto e controparte contrattuale, ma anche rimedi contrattuali (la risoluzione e la riduzione del prezzo), ferma restando per il consumatore leso la possibilità di esperire ulteriori rimedi a vocazione generale previsti dal diritto statuale o dal diritto europeo. Il saggio mostra come la tutela del consumatore leso da una pratica commerciale scorretta non si esaurisce in una selezione di rimedi esclusivi ma diviene “endemica” sia per la capacità delle pratiche commerciali scorrette di essere tra-sversali all’intero sistema di tutela di un ordinamento sia per l’incapacità del legislatore italiano di costruire il regime degli stessi rimedi individuati (disattendendo l’ampia discrezionalità conferita dal legislatore europeo, a dispetto del proposito di armonizzazione massima).File | Dimensione | Formato | |
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