Il presente saggio si propone di esaminare alcune delle problematiche più significative attinenti all'Imposta Municipale Propria. L'attuale prelievo a titolo di IMU è più elevato rispetto all'ICI, a causa, tra l'altro, sia dell'indiscriminato incremento del 60% di quasi tutti i valori catastali sia dell'eccessiva tassazione a carico dei proprietari di immobili locati, per i quali il D.Lgs. n. 23/2011 ha previsto la facoltà per i Comuni non solo di ridurre l'aliquota IMU fino al 4 per mille ma anche di aumentarla fino al 10,6 per mille. Tale previsione non appare conforme allo spirito che anima la nostra Carta costituzionale. L'incremento dell'imposizione fiscale del 60% per la maggior parte degli immobili è totalmente disancorato dal reddito dei cespiti colpiti per cui, in alcuni casi, l'IMU potrà essere corrisposta solo con mezzi provenienti da altre fonti. Inoltre, prevedere la stessa aliquota IMU tanto per gli immobili non locati quanto per quelli locati, che nell'attuale sistema producono reddito imponibile ai fini dell'IRPEF, espone al concreto rischio d'introdurre un'irragionevole disparità di trattamento fiscale. Sarebbe opportuno, pertanto, un intervento del Legislatore, che fosse rivolto a rivisitare, alcuni aspetti della normativa, palesemente iniqui e contrastanti con le previsioni di cui agli articoli 3, 53 e 42 della Costituzione.

Geraci, R. (2015). IMU sperimentale e federalismo fiscale municipale: più ombre che luci. NORMA, 1-25.

IMU sperimentale e federalismo fiscale municipale: più ombre che luci

Geraci, R
2015-01-01

Abstract

Il presente saggio si propone di esaminare alcune delle problematiche più significative attinenti all'Imposta Municipale Propria. L'attuale prelievo a titolo di IMU è più elevato rispetto all'ICI, a causa, tra l'altro, sia dell'indiscriminato incremento del 60% di quasi tutti i valori catastali sia dell'eccessiva tassazione a carico dei proprietari di immobili locati, per i quali il D.Lgs. n. 23/2011 ha previsto la facoltà per i Comuni non solo di ridurre l'aliquota IMU fino al 4 per mille ma anche di aumentarla fino al 10,6 per mille. Tale previsione non appare conforme allo spirito che anima la nostra Carta costituzionale. L'incremento dell'imposizione fiscale del 60% per la maggior parte degli immobili è totalmente disancorato dal reddito dei cespiti colpiti per cui, in alcuni casi, l'IMU potrà essere corrisposta solo con mezzi provenienti da altre fonti. Inoltre, prevedere la stessa aliquota IMU tanto per gli immobili non locati quanto per quelli locati, che nell'attuale sistema producono reddito imponibile ai fini dell'IRPEF, espone al concreto rischio d'introdurre un'irragionevole disparità di trattamento fiscale. Sarebbe opportuno, pertanto, un intervento del Legislatore, che fosse rivolto a rivisitare, alcuni aspetti della normativa, palesemente iniqui e contrastanti con le previsioni di cui agli articoli 3, 53 e 42 della Costituzione.
2015
Geraci, R. (2015). IMU sperimentale e federalismo fiscale municipale: più ombre che luci. NORMA, 1-25.
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