Agrigento costituisce una delle realtà nazionali più problematiche in cui si materializzano i contrasti più stridenti: l’eccezionale patrimonio archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi e un abusivismo edilizio diffuso e multiforme; la bellezza e il degrado del centro storico assediato da volumi edilizi di altezze spropositate; l'eleganza dell’espansione ottocentesca e lo sviluppo di periferie miserabili; opere viarie invasive che non assicurano efficaci collegamenti. Sul territorio in declivio che guarda il mare, si trova il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, sintesi sublime di archeologia e paesaggio agrario ma sfregiato in molte zone da varie tipologie di edilizia abusiva. L’Ente Parco è stato istituito nel 2000 da un’apposita della legge regionale, che ha sottolineato il valore paesaggistico ed ambientale del contesto oltre quello archeologico di consolidata tradizione e ha anticipato alcuni temi tra cui il superamento del regime vincolistico tramite la “tutela attiva”, la concertazione e la partecipazione. L’Ente Parco ha il compito di tutelare e valorizzare i beni archeologici, paesaggistici e ambientali, di promuovere la ricerca archeologica curandone anche l’aspetto divulgativo, di potenziare la fruizione sociale e turistica delle risorse territoriali, di provvedere alla demolizione delle opere abusive dopo l’approvazione del Piano del Parco. La finalità principale del Piano è quella di rafforzare l’identità del paesaggio della Valle attraverso una serie di azioni progettuali partecipate, articolate tra tutela, recupero, riqualificazione e valorizzazione e finalizzate all’ampliamento e alla diversificazione dei circuiti turistici. Le migliori previsioni di piani e programmi non bastano comunque a innescare interventi, se non si individua un quadro organico di riferimento tra il capitale territoriale e il capitale sociale e se non si individua un percorso scandito da priorità finalizzato al raggiungimento degli obiettivi, a cui agganciare politiche convergenti e una progettualità pubblica e privata di alto profilo.
Abbate, G., Cannarozzo, T. (2011). Towards the development of cultural resources of the territory of Agrigento. In A. Dolkart, O.M. Al-Gohari, S. Rab (a cura di), Conservation of Architecture, Urban Areas, Nature & Landscape. Towards a Sustainable Survival of Cultural Landscape (pp. 19-34). Amman : CSAAR Press.
Towards the development of cultural resources of the territory of Agrigento
ABBATE, Giuseppe;CANNAROZZO, Teresa
2011-01-01
Abstract
Agrigento costituisce una delle realtà nazionali più problematiche in cui si materializzano i contrasti più stridenti: l’eccezionale patrimonio archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi e un abusivismo edilizio diffuso e multiforme; la bellezza e il degrado del centro storico assediato da volumi edilizi di altezze spropositate; l'eleganza dell’espansione ottocentesca e lo sviluppo di periferie miserabili; opere viarie invasive che non assicurano efficaci collegamenti. Sul territorio in declivio che guarda il mare, si trova il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, sintesi sublime di archeologia e paesaggio agrario ma sfregiato in molte zone da varie tipologie di edilizia abusiva. L’Ente Parco è stato istituito nel 2000 da un’apposita della legge regionale, che ha sottolineato il valore paesaggistico ed ambientale del contesto oltre quello archeologico di consolidata tradizione e ha anticipato alcuni temi tra cui il superamento del regime vincolistico tramite la “tutela attiva”, la concertazione e la partecipazione. L’Ente Parco ha il compito di tutelare e valorizzare i beni archeologici, paesaggistici e ambientali, di promuovere la ricerca archeologica curandone anche l’aspetto divulgativo, di potenziare la fruizione sociale e turistica delle risorse territoriali, di provvedere alla demolizione delle opere abusive dopo l’approvazione del Piano del Parco. La finalità principale del Piano è quella di rafforzare l’identità del paesaggio della Valle attraverso una serie di azioni progettuali partecipate, articolate tra tutela, recupero, riqualificazione e valorizzazione e finalizzate all’ampliamento e alla diversificazione dei circuiti turistici. Le migliori previsioni di piani e programmi non bastano comunque a innescare interventi, se non si individua un quadro organico di riferimento tra il capitale territoriale e il capitale sociale e se non si individua un percorso scandito da priorità finalizzato al raggiungimento degli obiettivi, a cui agganciare politiche convergenti e una progettualità pubblica e privata di alto profilo.File | Dimensione | Formato | |
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