Niente di nuovo sul fronte della scuola?

In the contribution the author - asking himself some crucial questions on the complex relationship between differences, inequalities and the educational system - reviews some of the most important pages of the sociology of education, both classical and contemporary, subjecting some theories centered on the paradigm to intense criticism meritocratic. On the basis of a large and accredited literature on the topic, the author demystifies the liberating and democratic function of the school, revealing the illusory, deceptive and ideological character of the meritocratic paradigm. Of particular interest is, then, the underlining of the fact that school - perhaps today, even more than in the past - is the product of structured behaviour, negotiations and deeply conflicting power relations; and how some school systems, betraying their mission, seem to be more oriented towards providing students with "technical skills", rather than "critical skills" in order to adequately train workers who are flexible, adaptable, competitive and in perfect harmony with the needs of the capitalist-financial logic. Furthermore, by proceeding with a critical reading of the investments and some other important indicators, the author allows us to take note of the state of health of the Italian school system, starting from the extent of the resources used and the new challenges that the school system is facing, today, to face. The analysis conducted in these pages shows not only the need to adopt an alternative, more flexible and less bureaucratic school model; but also the urgency of focusing more on a conception of education that questions how the school system can be more centered on the subject and play a democratizing role. And from this point of view - concludes the author - the initiatives developed within the "Danilo Dolci" high school certainly give rise to hope.

Nel contributo l’autore – ponendosi alcuni interrogativi cruciali sul complesso rapporto tra differenze, disuguaglianze e sistema formativo – passa in rassegna alcune tra le più importanti pagine della sociologia dell’educazione, sia classica che contemporanea, sottoponendo a critica serrata alcune teorie centrate sul paradigma meritocratico. Sulla scorta di un’ampia e accreditata letteratura sul tema, l’autore demistifica la funzione liberatrice e democratica della scuola, disvelando il carattere illusorio, ingannevole e ideologico del paradigma meritocratico. Di particolare interesse è, poi, la sottolineatura del fatto che la scuola – forse oggi, ancor più che nel passato – sia il prodotto di comportamenti strutturati, di negoziazioni e di rapporti di potere profondamente conflittuali; e di come alcuni sistemi scolastici, tradendo la loro mission, sembrino essere maggiormente orientati a fornire agli allievi “abilità tecniche”, piuttosto che “capacità critica” in modo da formare adeguatamente lavoratori flessibili, adattabili, competitivi ed in perfetta sintonia con le esigenze della logica capitalistico-finanziaria. Inoltre, procedendo ad una lettura critica degli investimenti e di alcuni altri importanti indicatori, l’autore ci consente di prendere atto dello stato di salute della scuola italiana, a partire dalla entità delle risorse impiegate e dalle nuove sfide che il sistema scolastico è chiamato, oggi, ad affrontare. L’analisi condotta in queste pagine mostra non solo la necessità di adottare un modello di scuola alternativo, più flessibile e meno burocratizzato; ma anche l’urgenza di puntare maggiormente su una concezione dell’istruzione che si interroghi sul modo in cui il sistema scolastico possa essere maggiormente centrato sul soggetto e svolgere un ruolo democratizzante. E da questo punto di vista – conclude l’autore – le iniziative elaborate all’interno del liceo “Danilo Dolci” fanno, senz’altro, ben sperare.