All’inizio dell’Ottocento, l’Avvocato fiscale napoletano Donato Tommasi venne nominato Conservatore Generale della Real Azienda, la più alta magistratura finanziaria del Regno di Sicilia ultra Pharum. Il sovrano, Ferdinando III lo volle suo ministro per controllare tutti gli atti e i conti del Real Patrimonio di Sicilia. L’accertamento del patrimonio regio e la correttezza del metodo contabile dovevano soddisfare un’esigenza fiscale: appurare la consistenza del patrimonio di Sicilia e la sua redditività. Le carte dell’archivio privato Tommasi, conservate nell’Archivio di Stato di Napoli, sono una fonte di primaria importanza per individuare la forma e la tipologia dei conti economici revisionati dal Tommasi nell’accertamento del patrimonio reale e identificare alcune caratteristiche tecniche dei metodi di controllo contabile di un esperto funzionario formatosi alla scuola filangeriana. Nel ripercorrere l’analisi dettagliata della contabilità e delle finanze pubbliche del regno – e, implicitamente, quindi del tessuto socio-economico di questo –, risultano intrecciati il ruolo di Tommasi come Conservatore, la struttura dell’apparato amministrativo e la legislazione dell’isola e le proposte di riforma delle finanze statali.
Pirolo, F. (2021). Pratiche contabili e proposte di riforma nel Regno di Napoli tra XVIII E XIX secolo. Il Real Patrimonio di Sicilia nelle carte del Conservatore Donato Tommasi. RIVISTA DELLA CORTE DEI CONTI, 1/2021(speciale), 462-471.
Pratiche contabili e proposte di riforma nel Regno di Napoli tra XVIII E XIX secolo. Il Real Patrimonio di Sicilia nelle carte del Conservatore Donato Tommasi
Pirolo, F.
2021-01-01
Abstract
All’inizio dell’Ottocento, l’Avvocato fiscale napoletano Donato Tommasi venne nominato Conservatore Generale della Real Azienda, la più alta magistratura finanziaria del Regno di Sicilia ultra Pharum. Il sovrano, Ferdinando III lo volle suo ministro per controllare tutti gli atti e i conti del Real Patrimonio di Sicilia. L’accertamento del patrimonio regio e la correttezza del metodo contabile dovevano soddisfare un’esigenza fiscale: appurare la consistenza del patrimonio di Sicilia e la sua redditività. Le carte dell’archivio privato Tommasi, conservate nell’Archivio di Stato di Napoli, sono una fonte di primaria importanza per individuare la forma e la tipologia dei conti economici revisionati dal Tommasi nell’accertamento del patrimonio reale e identificare alcune caratteristiche tecniche dei metodi di controllo contabile di un esperto funzionario formatosi alla scuola filangeriana. Nel ripercorrere l’analisi dettagliata della contabilità e delle finanze pubbliche del regno – e, implicitamente, quindi del tessuto socio-economico di questo –, risultano intrecciati il ruolo di Tommasi come Conservatore, la struttura dell’apparato amministrativo e la legislazione dell’isola e le proposte di riforma delle finanze statali.File | Dimensione | Formato | |
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