La distinzione tra dolore e sofferenza, evidente sul piano medico, sembra impossibile sul piano filosofico. Ma ciò accade solo se la filosofia viene concepita come il regno dell'imperturbabilità della ragione astrattiva e generalizzante. Inteso come frattura che permette al pensare e alla vita di palesarsi, segnando la distanza fra vita ed esistenza, il dolore impedisce che l'esistenza asfissi la vita. Del dolore, infatti, l'esistenza conosce solo la sua passività,, perciò tende all'indolenza, e cioè a negare che il dolore, elemento integrante della stessa sanità dell'essere umano, possa essere l'unico antidoto possibile perché il cuore non si assordi e la ragione conosca libertà.
Tagliavia, G. (2011). Il dolore, una ferita incurabile? Linee di fenomenologia e/o antropologia del dolore umano: limite esistenziale, crisi del senso, solidarietà possibili. In L. Alici (a cura di), Il dolore e la speranza.Cura della responsabilità, responsabilità della cura (pp. 37-60). Roma : Aracne editrice srl.
Il dolore, una ferita incurabile? Linee di fenomenologia e/o antropologia del dolore umano: limite esistenziale, crisi del senso, solidarietà possibili
TAGLIAVIA, Grazia
2011-01-01
Abstract
La distinzione tra dolore e sofferenza, evidente sul piano medico, sembra impossibile sul piano filosofico. Ma ciò accade solo se la filosofia viene concepita come il regno dell'imperturbabilità della ragione astrattiva e generalizzante. Inteso come frattura che permette al pensare e alla vita di palesarsi, segnando la distanza fra vita ed esistenza, il dolore impedisce che l'esistenza asfissi la vita. Del dolore, infatti, l'esistenza conosce solo la sua passività,, perciò tende all'indolenza, e cioè a negare che il dolore, elemento integrante della stessa sanità dell'essere umano, possa essere l'unico antidoto possibile perché il cuore non si assordi e la ragione conosca libertà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.